23 agosto 2013

Ho fame di Dio 2


continua dal post "Avere compassione verso di sé: uno sguardo diverso sui disturbi alimentari".

Nei post precedenti abbiamo cominciato ad approfondire il problema della “gastrimargia”e cioè “la gola”. Quello dei disturbi alimentari è un problema estremamente diffuso, molto di più di quanto non siamo portati a pensare. In genere crediamo che siano affetti da tali disturbi solo gli obesi, gli anoressici o i bulimici: attenzione, questo è un modo di vedere molto limitato e limitante. Secondo me, e credo di avere l’autorevolezza per poterlo affermare, il problema della gola riguarda la stragrande maggioranza del genere umano.



H. Bosch   "La gola"
particolare da "I sette peccati capitali



“Esistono macchinazioni progettate a danno dell’umanità che sono così macroscopiche da essere ritenute irreali. Le forze dell’ombra tengono sotto controllo miliardi di persone per nutrirsi della loro energia e perseguire i propri perversi obiettivi. Una massa enorme di persone che dormono il sonno della coscienza è cibo per angeli deviati. Ma quali sono i mezzi più comunemente utilizzati dai demoni per tenere addormentate le persone? Sono molti ma, come affermano anche tutti i padri della chiesa, uno dei più insidiosi ed efficaci è proprio il cibo.  I governi di ogni paese sono ovviamente sotto il completo controllo di forze invisibili che li spingono ad approfittare della loro posizione per soddisfare la sete di potere e le brame più materiali. Il profitto nell’industria è diventato l’unica cosa importante, ed è lecito ottenerlo ad ogni costo.
In qualità di esperto di alimentazione naturale credo di poter affermare che il cibo comunemente venduto nei supermercati sia veramente di scadentissima qualità e in grado di far ammalare gravemente le persone. Negli ultimi venti anni ho avuto l’opportunità di osservare le condizioni di salute di tanta gente e ho notato che le persone con le patologie più gravi spesso si alimentano in modo indecente. Se mangi in una maniera che non rispecchia le esigenze stabilite per te dal Creatore, il tuo corpo si ammala; sarà quindi facile e automatico lamentarsi per la propria cattiva sorte, e ciò peggiorerà parecchio le cose. Se cominci poi ad assumere farmaci chimici allora puoi considerarti spacciato. Prima o poi finirai all’ospedale dove ti daranno ancora più medicine e ti nutriranno col peggior cibo possibile; con un mix del genere sopravvivere è un vero miracolo. Ti sembra una visione pessimista? A me sembra solo ciò che sta avvenendo.” (dal capitolo 4 della prima parte del libro “Io sono un’anima” presto disponibile in formato ebook)

I maestri di ascesi del deserto misero la gola al primo posto fra le passioni. I comportamenti disturbati nel campo alimentare sono spesso causati da traumi al momento dello svezzamento che lasciano impronte indelebili nell'anima dell'individuo e segni inconfondibili di regressione nell'età adulta. Il fenomeno più frequente di questi comportamenti alterati è la compensazione attraverso il cibo di vuoti interiori e pulsioni d'angoscia.
I disordini fisici sono segno di disordini della psiche, ma assai più spesso di malattie dello spirito.

I padri della chiesa videro una connessione molto stretta tra la vita spirituale e il cibo; già secoli fa essi affermavano che la quantità e la qualità dei cibi ingeriti influenzano le sostanze dei liquidi, gli umori, del nostro corpo, e che essi, a loro volta, influenzano la psiche. Oggi anche la scienza conferma le teorie di questi asceti.

Osservare il modo di mangiare di una persona ci aiuta a scoprire molte cose di lei. La passione non coincide affatto col bisogno di alimentarci. Il bisogno di cibo è bisogno: esso degenera in passione quando il desiderio sovrasta ogni altro desiderio, soggiogando la coscienza. Quando il bisogno diventa passione non c'è più alcuno spazio per Dio. 

Il modo di nutrirsi di un individuo ci rivela la sua capacità di prendere le distanze dalle proprie sicurezze e dalle proprie angosce, dall'amore di sé e dal suo piacere solitario, ci parla insomma della sua capacità di essere libero.

La prima tentazione demoniaca, all'origine di tutto, quella che fa perdere all'uomo il senso della propria esistenza e la propria identità *, è il cibo o, più precisamente, il modo di assumerlo.

E l'uomo non si limita a mangiare solo quando è seduto a tavola. L'essere umano è ciò che mangia, vive mangiando: l'uomo è un essere che ha fame.

(La parola "peccato", tradotta dall'ebraico e dal greco,  significa letteralmente mancare il bersaglio, perdere l'orientamento)


Enrico D'Errico


Continua nel prossimo post "L'uomo è un essere che ha fame".