31 gennaio 2014

Fumare, fa bene o fa male?



Oggi tenterò di scardinare una forma pensiero estremamente radicata in questo bel pianeta.
Vi faccio un semplice e illuminante esempio pratico.

Quando una persona, essendo a conoscenza del lavoro che svolgo (e cioè che sono un insegnante di alimentazione evolutiva) vede che accendo una sigaretta, parte "spontaneamente" in lei un pensiero. La mente, in maniera del tutto automatica, dopo aver visto un evento "esterno", non avendo ovviamente accesso al campo esoterico e cioè quello contenete la verità essenziale, accede al campo essoterico, quello cioè dell'apparenza, della superficie. Qui c'è tutto un archivio di informazioni dove ognuno pesca una determinata cartella in base alle proprie esperienze.

Quindi se quella persona che mi vede fumare ha avuto, ad esempio, una persona che è morta di cancro ai polmoni, "spontaneamente" sarà portata a dire, come una macchinetta, "guarda che il fumo fa male, io lo so, io te lo posso garantire perché ne ho fatto esperienza". La persona in questione ovviamente non sa che non ha sviluppato un suo personale pensiero illuminato e illuminante sul tema del fumo, niente affatto. La sua personale cartella di informazioni altro non è che un insieme di copia e incolla.
Chiaro vero?

La mente è meravigliosa! Quello che ho affermato nel post precedente aveva lo scopo di focalizzarvi su questa bella realtà. Mi sono proposto di far luce su questo aspetto perché ho visto chiaramente che, anche fra noi che siamo nel cammino del risveglio, noi tutti che ci stiamo impegnando ogni giorno nel lavoro su noi stessi, spesso siamo portati a rimanere incollati al concetto che i corpi siano una macchina idiota e pericolosa. Naturalmente questo è vero, ma al tempo stesso è falso.
E' necessario che sviluppiamo una capacità di giudizio che, in maniera paradossale, ci consenta continuamente di vedere lo yin e lo yang di ogni cosa.
Io sono colui che osserva e non l'oggetto della mia osservazione. Se, nel mio lavoro di osservazione, mi focalizzo troppo sugli aspetti "negativi" essi possono impedirmi di sviluppare elasticità nel giudizio.

E' di importanza vitale che io, da buon Jumper, non mi fermi MAI solo su una delle singole componenti del Tao, altrimenti esiste il rischio che mi trasformi in un talebano che vede "male" da annientare ovunque, oppure che diventi un imbecille in stile New Age che tutto il giorno si recita il mantra del "tutto è bene".

Attenzione, perché questa è una trappola pericolosissima.
Stiamo vivendo un punto di svolta epocale.
E' un grande privilegio per noi essere Qui e Adessso.
Naturalmente le forze dell'ombra (che alcuni ancora puerilmente considerano nemiche) si stanno dando molto da fare; è ovvio! Ma riuscite ad immaginare quanto devono essere in fibrillazione vedendo che molti di noi sono avviati in maniera inarrestabile verso il risveglio? Sono terrorizzati! Esattamente come succede a tutti voi quando avete fame e non trovate nulla da mangiare: provate a riflettere e vedrete che è così.

Provate empatia per loro, non timore o odio. Hanno fatto un OTTIMO LAVORO! Esse vanno in un certo senso lodate. Eh si, proprio così. Esattamente come la lode che ricevette l'amministratore disonesto di cui parla la bibbia.

Ma di questo parlerò successivamente, altrimenti andate in tilt.

Enrico D'Errico
Moriturus te salutat

Oh Signore, io non son degno

che tu entri nella mia casa, ma dì soltanto una parola e la mia anima sarà guarita.

Tu sei già nella tua Casa, sei già integro e sano e quella Parola l'hai già pronunciata.

Esci dal tuo Tugurio, ora.

30 gennaio 2014

La verità, vi prego, sull'amore!

Fu Wystan Hugh Auden, grande poeta vissuto nel secolo scorso, amico e collaboratore del musicista Benjamin Britten, a scrivere i versi di una poesia particolare il cui titolo appunto è "La verità, vi prego, sull'amore!"
Leggiamo questi versi senza preconcetti, solo per coglierne la bellezza.


Dicono alcuni che amore è un bambino
e alcuni che è un uccello,
alcuni che manda avanti il mondo
e alcuni che è un'assurdità
e quando ho domandato al mio vicino,
che aveva tutta l'aria di sapere,
sua moglie si è seccata e ha detto che
non era il caso, no.

Assomiglia a una coppia di pigiami
o al salame dove non c'è da bere?
Per l'odore può ricordare i lama
o avrà un profumo consolante?
È pungente a toccarlo, come un prugno
o è lieve come morbido piumino?
È tagliente o ben lischio lungo gli orli?
La verità, vi prego, sull'amore.

I manuali di storia ce ne parlano
in qualche noticina misteriosa,
ma è un argomento assai comune
a bordo delle navi da crociera;
ho trovato che vi si accenna nelle
cronache dei suicidi
e l'ho visto persino scribacchiato
sul retro degli orari ferroviari.

Ha il latrato di un alsaziano a dieta
o il bum-bum di una banda militare?
Si può farne una buona imitazione
su una sega o uno Steinway da concerto?
Quando canta alle este è un finimondo?
Apprezzerà soltanto roba classica?
Smetterà se si vuole un po' di pace?
La verità grave, vi prego, sull'amore.

Sono andato a guardare nel bersò
lì non c'era mai stato;
ho esportato il Tamigi a Maidenhead,
e poi l'aria balsamica di Brighton.
Non so che cosa mi cantasse il merlo,
o che cosa dicesse il tulipano,
ma non era nascosto nel pollaio
e non era nemmeno sotto il letto.

Sa fare delle smorfie straordinarie?
Sull'altalena soffre di vertigini?
Passerà tutto il suo tempo alle corse
o strimpellando corde sbrindellate?
Avrà idee personali sul denaro?
È un buon patriota o mica tanto?
Ne racconta di allegre, anche se spinte?
La verità, vi prego, sull'amore.

Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accedrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull'amore.


Naturalmente so che non riuscite quasi mai a fare tabula rasa e a porvi di fronte a un'opera d'arte in modo neutro.......ma almeno, vi prego, evitate paragoni puerili del tipo....."ah si, bella, però preferisco Neruda......" oppure "oooh che emozione, mi ricorda la mia ex fidanzata...."




Altra poesia veramente interessante è 
Blues in memoria
Prima di leggerla cercate ancora una volta di centrarvi e di immergervi senza giudizio nel sentire dell'autore.




BLUES IN MEMORIA

Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso succulento,
chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.
Incrocino aeroplani lamentosi lassù
e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto,
allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.
Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
perché ormai più nulla può giovare.

E se vi interessa questa è la versione originale:



FUNERAL BLUES

Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent he dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.
Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He Is Dead,
Put crêpe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.

He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last for ever: I was wrong.

The stars are not wanted now: put out every one;
Pack up the moon and dismantle the sun;
Pour away the ocean and sweep up the wood;
For nothing now can ever come to any good.



Si, un altro piccolo capolavoro......avete percepito quanto dolore, smarrimento e desolazione escono fuori? Mi sembra che sia proprio un quadro perfetto di una creatura bellissima che ancora è identificata del tutto con le cose e gli altri esseri umani. Senza la persona "amata" la vita perde completamente di significato e non vale più la pena di esistere.

Tutti noi abbiamo visto andarsene da questo piano terreno persone importanti, amici, familiari, mariti, mogli, figli e figlie, maestri.
Che ne sarebbe stato di noi senza la crescente nuova visione che illumina il nostro cuore? 
Oltre duemila anni fa un uomo di nome Gesù fu impregnato dell'energia cristica e da quel momento niente fu come prima. 
Attraverso un costante impegno nell'osservarci e mediante la preghiera del cuore possiamo portare luce sui nostri attaccamenti, su tutto ciò che fa ancora resistenza in noi e ci impedisce di entrare nel Regno di Dio.

Enrico D'Errico

25 gennaio 2014

Farete cose più grandi di me 3

L'energia cristica è come un virus inarrestabile che contagia tutto e tutti crescendo in maniera esponenziale.
E' come un blob invisibile che inonda la tua casa, occupando e colmando lo spazio, persino gli interstizi più minuti.
E' un gas inodore che si diffonde ovunque alterando ogni molecola di ciò che chiamiamo aria.
E' un suono impietoso, un boato terribile da cui non hai scampo anche sotto diciotto materassi.
E' come una luce accecante che ti raggiungerà  implacabile anche se dovessi nasconderti nella caverna più profonda o in un batiscafo nella fossa delle Marianne.
E' fuoco che divora la vecchie forme
le raffina e 
le trasforma in Oro.

L'energia cristica è cresciuta a dismisura e ora è così grande che è come se mille illuminati  sacrificassero ogni giorno la loro vita per noi.

E pensate alle preghiere costanti di tutti coloro che, col cuore aperto e vibrante, sono attualmente in vita sulla terra! Esse si uniscono alle preghiere di tutte le creature vissute e "morte" prima di noi, il cui sguardo è ancora rivolto al pianeta terra;   pensate alle preghiere dei santi, dei martiri che come Gesù non odiarono mai i loro persecutori e carnefici ma sempre donarono la vita chiedendo al Padre di perdonarli perché non in grado di comprendere ciò che stavano facendo.

Ora "Tutto è rivelato; tutto è raggiungibile." e "Ogni mondo personale riflette il cielo in fiamme per il fuoco che divora le vecchie forme" affermano i libri dell'Agni Yoga, lo yoga del fuoco, appunto.



Risvegliarci adesso può realmente consentirci di fare cose più grandi di Gesù.

Il Risveglio non è solo un nostro dovere, è  anche un diritto, uno strumento indispensabile per adempiere la nostra principale missione esistenziale; come possiamo infatti adempiere al comando "ama il prossimo tuo" se prima non ci svegliamo?

Sì, con umiltà ma con dignità entra nel Regno,
presentati al cospetto del Padre con le qualità che ti ha affidato, con gli interessi maturati e fieramente chiedigli: RISVEGLIAMI, adesso, qui.

Già ora, molti di noi sentono che Lui ci viene incontro ogni giorno, correndo felice. Ogni giorno uccide per noi il suo vitello migliore e i nostri talenti raddoppiano, si triplicano, aumentano a dismisura: davvero le cateratte dei cieli si aprono per riversare sui figli di Dio ogni genere di benedizione.

La Buona Notizia del Regno si sta diffondendo su tutta la terra abitata grazie al fatto che molti stanno compiendo opere più grandi del loro principale Maestro, il Signore Cristo Gesù.

Enrico D'Errico






23 gennaio 2014

Farete cose più grandi di me 2


Questa serie di post è scritta pensando a tutto il genere umano ma è anche e soprattutto rivolta a coloro che durante il loro percorso di risveglio cominciano a sentire il bisogno di parlare ad altri, condividendo la propria esperienza cardiaca. 

Nello stato di coscienza comune, le persone hanno scarsa stima di sé e tendono a non valorizzarsi affatto.
Tutto l'insegnamento del Cristo, il guerriero più impavido e rivoluzionario che si sia mai incarnato sulla terra, è incentrato e improntato proprio sul concetto di valorizzazione di sé stessi; se ti conosci, se vedi come sei fatto, diceva e dice, puoi trasformare le tue caratteristiche più grossolane in qualita piu elevate, le quali diventano esse stesse potenti armi di risveglio per te e per gli altri. Con queste armi puoi ben attrezzarti, combattere al mio fianco l'eccellente combattimento della fede e un giorno potrai fare persino cose più grandi di me.
Quest'ultima assicurazione ci viene data dal versetto 12 del capitolo 14 del libro di Giovanni.
"Verissimamente vi dico: Chi esercita fede in me farà anche lui le opere che io faccio; e farà opere più grandi di queste."
Lo spirito del Cristo ha impregnato e continua a impregnare ogni atomo esistente. La sua forza dirompente fa breccia anche nella materia più grossolana, spiritualizzandola.
Col tempo anche gli individui più grezzi e refrattari si rendono disponibili all'ascolto del messaggio salvifico e, poco a poco, si lasciano "cristificare". Ogni loro caratteristica e tendenza "naturale" è sottoposta alla luce e alchemizzata.

Arriva il momento in cui ogni creatura sul pianeta desidera unirsi al coro di chi già loda Dio e ciò che prima era solo un fardello gravoso ora diventa un carico piacevole e leggero (Matteo 11:30); ogni azione, prima compiuta meccanicamente,  acquista consapevolezza ed è resa sacra.

Ogni individuo vede svolgere in sé il consueto e antico combattimento tra ciò che desiderano fare i corpi e la visione a cui aspira sempre più fortemente e frequentemente.
A conferma della ineluttabilità della legge di compensazione si alternano momenti di serenità e chiarezza di intenti a momenti di sconforto e confusione.

Col tempo e la paziente fiducia, il continuo indefesso lavoro si di sé e la preghiera incessante, il nostro centro acquista stabilità finalmente permanente.

Ma chi dovrebbe quindi insegnare ad altri? Quando si è realmente pronti per farlo?

Tutti dovrebbero farlo ed effettivamente un giorno lo faranno, ma è necessario che ogni aspirante all'insegnamento abbia per lo meno sviluppato una buona capacità di osservazione, così da consentirgli di vedere con chiarezza quali sono le ragioni che lo spingono a donarsi, a sacrificarsi.

In teoria solo un risvegliato ha i requisiti per parlare, per insegnare; non ci sono più attaccamenti al giudizio altrui, non ci sono più motivi di interesse personale, c'è un centro di gravità permanente e soprattutto egli incarna pienamente l'ordine divino "ama il prossimo tuo come te stesso".

Ma ognuno può e deve dare il suo contributo pur essendo ancora sul cammino del risveglio; ognuno può contribuire con la sua particolare visione, il suo colore speciale, il suo profumo unico e inimitabile.
Se ci si lascia attraversare dal fiume dell'Esistenza, la sua acqua ci lava dalle nostre grossolanità, dal nostro egocentrismo, le nostre fissazioni patologiche e così possiamo diventare portavoce del divino. 
Portare più bellezza sul pianeta non è un privilegio riservato a pochi eletti ma è un dovere di tutti.

Che il Padre ci aiuti quindi a non tenere ciò che abbiamo ricevuto solo per noi, ma a distribuirlo con entusiasmo a coloro che, grazie al suo spirito, vengono attratti dalla nostra attività divulgativa e da ciò che incarniamo.

continua...

Enrico D'Errico
Moriturus te salutat

20 gennaio 2014

"Ma la smetti di ingozzarti?" Nuova luce sui disturbi alimentari


Spesso si pensa, e io stesso l'ho sempre detto anche nei seminari, che quando una persona mangia troppo lo faccia per riempire dei vuoti interiori, per non avvertire l'angoscia che la invade. E ciò è probabilmente vero ma, indagando più a fondo, cambiando il proprio punto di osservazione, è possibile scoprire una spiegazione ulteriore e che non contraddice la precedente. 
Ogni uomo è portato al Risveglio; non importa quanto tempo ci metterà o quali strade percorrerà per farlo: resta comunque il fatto che anche per lui arriverà il momento in cui la sua coscienza si ridesterà . 
Ti è mai capitato di essere svegliato bruscamente da qualcuno che ti punta in faccia una luce accecante o alza le tapparelle troppo in fretta? Beh, non si tratta di un'esperienza piacevole perché preferiremmo una luce graduale per svegliarci poco alla volta (e Naomi Campbell e/o BRAD PITT che ci sussurrano dolcemente "vieni caro che è pronta la tua colazione"). 
Così è anche per il Risveglio della Coscienza: i corpi devono essere abituati con gradualità all'immissione di nuova luce*, di nuova energia. Se ne arriva troppa e tutta insieme, possono verificarsi gravi problemi e talvolta danni irreversibili all'apparato psicofisico (per la cui cura se ne riparla quindi alla prossima incarnazione). 

Il corpo è stato creato per attuare tutta una serie di strategie e tutelarsi dai pericoli derivanti da un repentino ed eccessivo afflusso di energia; e poi dicono che la mente è stupida, mentre invece essa fa veramente un ottimo lavoro!

Quindi ecco, secondo me, cosa sta succedendo a molte persone. Il fenomeno dell'obesità o di altre patologie riguardanti la sfera alimentare, ha cominciato a dilagare negli ultimi decenni e guarda caso  proprio in concomitanza dell'incremento dell'energia planetaria.
Il fuoco spazza via le vecchie forme e quindi la gente vede i propri spettri, le cose sempre rimosse con un certo "successo". I corpi si spaventano si "allarmano" e ti fanno mangiare tanto, per obnubilarti la coscienza, per non farti avvertire il dolore: trovano il modo di anestetizzare.
Al tempo stesso si allarmano perché troppa luce, troppo calore è per loro pericoloso e quindi capziosamente suggeriscono: "Ma perché non mangi queste brioches anziché andare a ballare questa sera?" o "Non hai visto come è graziosa la tua vicina di casa...tu, a suo confronto sembri sua nonna!" Insomma tu ci caschi e mangi, mangi, fino a che non senti più nulla...

Anche quando si verificano i primi lampi di risveglio, i corpi allertati dalla spia "Danger" mettono subito in atto le strategie per ristabilire il precedente status quo. Naturalmente in genere questo avviene senza che ci si possa accorgere di quanto essi stiano facendo. E anche il mangiare molto è una loro astuta strategia per "chiudere le imposte aperte troppo in fretta".
Quando si mangia in eccesso infatti si abbassa notevolmente lo stato vibratorio perché molta della nostra energia è richiamata dal processo digestivo e quindi non più disponibile a mantenere o proseguire il risveglio della coscienza.

Osservando le statistiche sulle visite alle pagine dei miei blog, ho notato che gli articoli meno letti sono quelli sui vizi capitali e in particolare quelli sulla gola: ma non vi fa sospettare nulla tale "combinazione"?
Ho provato qualche volta a parlare agli amici che frequento per dire loro che forse stanno autoboycottandosi rendendo difficile e più lungo il percorso verso il risveglio, ma la risposta è quasi sempre la stessa: "guarda che ti fai delle seghe mentali". Ciò può essere anche vero, anzi sicuramente lo è e soprattutto lo è stato. Tutti i macrobiotici passano attraverso un lungo periodo in cui diventano rigidi come merluzzi e sono sicuri che quella sia l'unica strada giusta da percorrere (ne parlo anche nel mio vecchio libro "Ero un macrobiotico triste"!). Alcuni però a volte smettono gradualmente di essere così attaccati alla loro dieta e sperimentano che effettivamente è possibile arrivare a mangiare qualsiasi cosa e mantenere un corpo efficiente e lucido.

Certo però che ciò a cui è necessario aspirare è ben più importante della lucidità o efficienza fisica: io voglio risvegliarmi, ritrovarmi e non semplicemente sentirmi in forma.
Amo molto il modo di mangiare che ho imparato e che insegno, ma amo molto di più la libertà che deriva dal rendersi strumento in terra del divino che è in me.
Ognuno ha i suoi tempi e ognuno deve risvegliarsi da solo; alla fine effettivamente ciò che importa è destarsi dal sonno della coscienza e ciò può avvenire a chiunque, siano essi ciabattini scozzesi o prostitute senegalesi, agenti di borsa o profughi afgani.
Se ti fermi e lo chiedi forse potrà avvenire anche a te, adesso.

Enrico D'Errico
Moriturus te salutat  

*Riconducibile a tale argomentazione è sicuramente anche l'episodio biblico dell'antico testamento in cui Geova, per proteggere la vita di Mosè, quando lui va a parlargli sul monte Sinai, pone una mano davanti al suo corpo e, nonostante questo, il suo volto prende una bella scottatura! .

(Questo post comparirà anche nel libro “Io sono un’Anima”)

Farete cose più grandi di me 1

In un articolo precedente, "Recate bellezza sul pianeta", ho narrato l'esperienza personale riguardante la scoperta e la salvaguardia della mia missione su questa terra. Qui finché ti fai soltanto gli affari tuoi (che poi non sono affatto tuoi ma programmati da altri), finché resti buono buono nel tuo bozzolo letargico senza tentare di uscirne, tutto sembra andare piuttosto bene. 
Ma non appena metti il naso fuori da lì, forze "ostili" cominciano a concentrare i loro sforzi per impedirti di risvegliarti. Se poi scopri e valorizzi il tuo talento artistico, i nostri "gentili fratelli dell'ombra" non ti danno più tregua. Naturalmente all'inizio ancora non sai che sei tu stesso ad esserti creato quelle difficoltà con le tue caratteristiche interiori da conoscere e alchemizzare: quindi lotti, con quel poco che conosci e con le sole tue forze, per cercare di liberarti. Più cerchi di slegarti e più l'energia che impieghi viene sfruttata dai tuoi "avversari", soprattutto se ti lamenti per le tue circostanze difficili. Ma un paziente lavoro su di sé, al fine di conoscere i propri meccanismi e una costante dedizione alla preghiera ti consentono poco alla volta di sciogliere i tuoi legami.

Le emozioni superiori sono il carburante che consente al cuore di essere scaldato e quindi di aprirsi.
Scoprire la vena artistica in ciascuno di noi permette di accendere il fuoco, di provare la gioia crescente che un giorno ci permetterà di aprire il cuore e uscire dal sonno della coscienza.
Ma incarnare ispirazioni artistiche non è difficile?
No, non lo è; il Pianeta è come circondato da un vibrante alone di   creatività, che non chiede niente di meglio che poter essere canalizzata mediante gli esseri umani. Se cercate di centrarvi, di creare spazi di silenzio nella vostra giornata, a poco a poco potreste scoprire quanto affermo. Naturalmente ciascuno deve scoprire il suo personale modo di portare maggiore bellezza sul pianeta: per alcuni sarà mediante la pittura o la danza, per altri tramite la poesia, per altri ancora mediante l'arte sacra del sesso.  "Fare l’amore, vuol dire infatti costruire amore, portare amore in un luogo in cui c’è bisogno d’esso. Significa portare più bellezza in un mondo dove c’è già tanta perfezione, ma dove comunque tu hai la responsabilità di fare la tua parte per perfezionare il perfettibile. Significa rendere il tuo corpo, e quello del partner, un tempio sacro in cui il divino possa farti visita." (Dal libro "Io sono un'anima: ritrovare se stessi ed entrare nel Regno di Dio e dal mio post del 25 settembre 2013)


Nuovi insegnanti
Un ulteriore modo di fare arte, è quello di aiutare altri esseri umani a scoprire quale miracolo essi rappresentino, quale straordinaria opera artistica essi siano. 
Molti di noi, molti di voi che state leggendo, sono chiamati a scoprire, valorizzare e praticare l'arte dell'insegnamento.

Ma chi dovrebbe insegnare e quando potrà cominciare a farlo? 
La scrittura di Giacomo 4:17 afferma che se sappiamo farei il bene e non lo facciamo commettiamo peccato. Quando abbiamo qualcosa di prezioso, sia esso qualcosa che ha a che fare con i piani più materiali come le nostre risorse economiche, la nostra casa, il nostro cibo, per arrivare ad aspetti più sottili come i nostri sentimenti o valori di natura più spirituale, quando insomma abbondiamo in cose che mancano ad altri, dovremmo naturalmente sentirci spinti a condividerle, facendo nostro lo spirito del "c'è più felicità nel dare che nel ricevere".

Ma è inevitabile, per le persone che sono identificate col piano terreno della dualità,  coloro che non hanno ancora il cuore aperto e che vivono in uno stato di coscienza dove non c'è vita ma solo sopravvivenza, è inevitabile dicevo che applichino lo stesso atteggiamento egoistico manifestato per il possesso delle cose materiali anche ai beni cosiddetti più spirituali. Dovranno passare attraverso una fase in cui, dopo  essere stati grandemente benedetti dal cielo, non si rendano conto che le conoscenze e i talenti acquisiti sono soprattutto la manifestazione della grazia divina.
Ma se ti appropri di ciò che non è tuo e te ne vanti come se lo fosse, rallenterai enormemente il tuo cammino evolutivo fino a farlo arrestare del tutto. Nell'universo tutto per rimanere in vita deve scorrere, crescere, alimentarsi e alimentare, in un flusso di scambio incessante; ogni volta che con i nostri atteggiamenti egoici, con i nostri "peccati", falliamo il bersaglio del risveglio e non siamo più rivolti alla luce ma a noi stessi, creiamo stagnazione e, come l'acqua che quando ristagna imputridisce, anche noi diventiamo non solo improduttivi ma anche creatori di malessere e menzogna.

Tutti dovrebbero sentirsi spinti quindi a dare ciò che hanno, ad ogni livello, agli altri componenti dell'umanità, e ampliando il proprio stato di coscienza si comprende bene che ogni elemento del genere umano è chiamato al sacrificio di sé, a rendere sacro se stesso, il proprio agire e col proprio agire rendere sacri gli altri. L'esempio massimo di ciò è quel che fece il Cristo Gesù che diede se stesso, condivise con gli altri tutto ciò che aveva, tutti i talenti ricevuti dal Padre e persino la sua vita. Già appena nato era impregnato dello spirito di sacrificio; questo è evidente anche dal luogo in cui fu deposto: una mangiatoia. Già allora stava dicendo al genere umano "eccomi sono qui, tutto per voi, mangiatemi, saziatevi della mia carne e del mio sangue, bevete quest'acqua della vita che sono in grado di darvi e non avrete più né sete ne fame. Impregnatevi dello spirito santo che tramite il Padre io emano e conoscerete la verità che vi renderà liberi.

continua...




Enrico D'Errico
Moriturus te salutat





19 gennaio 2014

Tu sei Dio: guida poco pratica per prepararsi ad addentare il vitello grasso

Ho scritto questo post per tutti gli amici macrobiotici, vegetariani e simili che credono di poter raggiungere il nirvana solo grazie a ciò che mettono in bocca; per tutti quelli che si stanno addormentando irrimediabilmente nelle palestre di yoga e nei ritiri spirituali.

Ho scritto questo post pensando anche a tutti coloro che si rivolgono ad un esperto di feng-shui e, grazie all'uso di una fontanina o qualche campana tubolare appesa sul balcone, incensini e candele sparpagliate, pensano di poter cambiare l'atmosfera della propria casa secondo i sacri dettami dell'antica disciplina orientale.


Questo post è anche pensato per quelli fra voi che, dopo essersi rivolti ad un architetto di tendenza, vivono nella loro casa come fossero ospiti di un mobilificio.


Scrivo infine questo post anche per quelli che chiamano il prete a benedire la casa o si rivolgono all'esorcista per togliere il malocchio alla figlia sorpresa a masturbarsi davanti al computer

Se esistono - e sottolineo se - buoni architetti, abili professionisti che padroneggiano il feng-shui, veri preti ed esorcisti capaci, sicuramente non sono quelli a cui vi siete rivolti voi.

Ma già che ci sono scrivo anche  per quelli che vanno dal dietologo nella speranza di ricevere utili consigli per perdere peso, per i genitori che vanno dal pediatra per sapere come allevare i loro bambini, per tutti coloro che, il più presto possibile, li cacciano in un asilo con la credibile scusa  (credibile perché tutti credono a quel che fa comodo credere)  che aggregarsi ad altri bimbi fa tanto bene alla loro crescita.


Ma avete ragione...... sono certo che fra voi, cari affezionati lettori, non c'è nessuno che si comporta così....vero?

Oggi un'amica, coi soliti toni lamentosincazzati, mi ha detto che ormai la prassi consolidata presso tutti i medici operanti nell'industria della medicina di stato è quella di darti comunque dei farmaci anche se pensano che tu non ne abbia bisogno, e questo per evitare possibili ritorsioni legali.
Mi spiego: siccome questi disgraziati ormai non sanno più che pesci pigliare, iniziando a percepire che i farmaci non funzionano più con nessuno e cominciando a vedere che la sedia da cui hanno sfruttato schiavi inermi vacilla vistosamente, ora si parano il culo mettendo le mani avanti (anzi dietro) per evitare di essere vittima di denuncia da parte di pazienti scontenti che cercano capri espiatori al frutto della loro ignoranza.

Tutto ciò e molto altro ancora che per ragioni di spazio e di pietà non elencherò, dimostra che stiamo assistendo al crollo di un sistema di cose, un vecchio modo di pensare che ha fatto il suo tempo.
Non si tratta di stabilire se esso sia giusto o sbagliato, ma certo è che ormai è andato, obsoleto, finito.
Le persone che si attaccano con tutte le loro forze a questa creatura agonizzante stanno continuando ad impazzire e mi pare proprio che ormai ben poco possa essere fatto per riportarli a se stessi.

Ma vivere adesso è un privilegio stupendo fatto di mille farfalle cha ad una ad una dischiudono le loro ali per noi, 
fatto di profumi deliziosi sprigionati da fiori inaspettati.
E' un epoca questa che è stata attesa a lungo e noi abbiamo l'onore di esserci e di esserci con gli occhi aperti o che si stanno aprendo. I nostri cuori fremono al pensiero di quel che è loro riservato; no, non solo in futuro ma già ora. 
Il paradiso tanto agognato, la terra promessa, in cui stiamo per essere introdotti, non è un sogno irraggiungibile o realizzabile in un lontano futuro e in un posto sconosciuto. 
La terra promessa è il fango stesso con cui il Padre ci ha plasmato all'inizio della nostra storia. E' l'alito che ci ha soffiato nelle narici per darci la vita.

Sei tu quel vasaio, quell'artigiano che diede forma a se stesso, sei tu che soffiasti nelle tue narici l'alito della vita, sei tu che ti sei allontanato da te stesso, da Dio Padre, per convincerti di non essere Uno con lui e farti le tue esperienze "da solo".



Ecco, lo vedi..... ora sei quasi pronto.....
cronos è pressoché sconfitto, i contorni del tempo e dello spazio stanno perdendo consistenza.
Ancora poco, pochissimo e vedrai te stesso correrti incontro ed abbracciarti: prepara le ganasce per addentare il tuo vitello grasso!

Enrico D'Errico

18 gennaio 2014

Antonio Rezza: il miglior performer vivente


Ieri sera, quelli del gruppo nascente di Crisopea Roma, si sono organizzati per andare a vedere uno spettacolo di Antonio Rezza, al teatro Vascello. Io invece, rimasto a casa con l’influenza, ho pensato di “unirmi” ai miei amici guardando alcuni video pubblicati su YouTube.
Rezza è veramente di una bravura mostruosa e le sue gag, oltre che divertentissime, hanno un impatto fortemente risvegliante, ragion per cui lo preferiamo ad altri artisti presenti nella vastissima scelta che offre la città di Roma.
Ma, oltre ai video girati in teatro, ho anche visto alcune interviste, due delle quali vi linko qui.
Questo performer è un esempio lampante di quel che dice Salvatore Brizzi quando insegna di fare l’amore col dolore, di utilizzare le nostre difficoltà psico-fisiche proprio come esperienze per risvegliarci e risvegliare. Guardate questa interviste e capirete quanto sto dicendo!   

15 gennaio 2014

Non piangete i morti 3)

continua da "Non piangete i morti" 2)



Più felici ancora degli artisti e degli intellettuali sono coloro il cui più profondo interesse è stato riposto nei loro simili, quelli il cui maggiore piacere è stato di aiutare, di consolare, di insegnare. 
Poiché sebbene nel mondo spirituale non vi sia più povertà, fame, sete, freddo o cose di questo genere, si trovano tuttavia molti afflitti ai quali si può dar conforto, molti ignoranti ai quali si può insegnare.


Appunto perché in occidente si sa così poco dei mondo dell'oltretomba, vi si trovano molti che hanno bisogno di istruzioni circa la loro nuova vita ed uno che sa può aggirarsi in quel mondo offrendo informazioni consolanti. 
Bisogna tener presente che le parole "qua" e “là” si riferiscono ad un nostro erroneo apprezzamento, poiché il mondo "di là" è qui vicino a noi, continuamente, e non si deve pensare ad esso come se fosse lontano e difficile da raggiungere. 

Ed i morti ci vedono? Odono quello che diciamo loro? 

Certamente essi, ci vedono, nei senso che sono sempre coscienti della nostra presenza, che sanno se noi siamo felici od infelici; ma non odono le parole che diciamo né hanno coscienza dei particolari delle nostre azioni fisiche.
Basta riflettere un momento per comprendere quali debbano essere i limiti della loro facoltà di vedere. Essi dimorano nel corpo spirituale che tutti possediamo e che è un esatto duplicato dei corpo fisico nel quale è esclusivamente concentrata la nostra coscienza durante la veglia.
Abbiamo già detto che, come solo la materia fisica è percepibile al corpo fisico, così la materia spirituale è discernibile per mezzo dei corpo spirituale e quindi i morti vedono di noi solo il corpo spirituale. 
Quando siamo addormentati, usiamo quel veicolo e quindi per i morti siamo svegli, mentre quando ci svegliamo ad essi sembra che ci addormentiamo, perché, pur restando vicino a loro, non prestiamo più attenzione e non possiamo più comunicare con essi. Come quando un nostro amico vivente è addormentato, noi constatiamo la sua presenza, ma non possiamo comunicare con lui.
Così i morti si trovano nella stessa condizione: sono consci della nostra presenza, ma non possono comunicare con noi. 

La maggior parte degli uomini non ricorda nella veglia ciò che ha visto durante il sonno e crede quindi erroneamente di aver perduto i suoi morti, ma ad essi non sembra affatto di aver perduto i cari ancora viventi, perché li vedono.
La sola differenza per essi è che i vivi sono svegli per loro durante la notte ed incoscienti durante il giorno, precisamente il contrario di quel che accadeva quando erano nel corpo fisico. 

Ciò che seguendo l'espressione di S. Paolo noi abbiamo chiamato il "corpo spirituale" (e che più comunemente oggi viene detto "corpo astrale") è il veicolo dei nostri sentimenti, delle nostra passioni e sono quindi le nostre passioni ed i nostri sentimenti che noi mostriamo principalmente ai morti. Se noi siamo lieti essi se ne accorgono immediatamente, anche se non possono conoscere la ragione della nostra gioia e lo stesso fanno se siamo tristi, essi sentono e dividono la nostra tristezza pur non rendendosi conto della ragione del nostro stato.
Questo naturalmente mentre noi siamo svegli, perché non appena ci addormentiamo essi conversano con noi come erano soliti fare quando erano vivi e possono così sapere quanto desiderano sul nostro conto. 
Durante le ore di veglia noi possiamo dissimulare i nostri sentimenti, ma nel mondo superiore questo è impossibile, poiché essi si mostrano immediatamente con mutamenti visibili; e siccome tanti dei nostri pensieri sono collegati a sentimenti, così accade che anche la maggior parte dei nostri pensieri si mostri a quel mondo, mentre tutto ciò che si riferisce al pensiero astratto è assolutamente invisibile al corpo astrale.

Si osserverà che tutto ciò ha ben poca relazione con il Paradiso e con l'inferno di cui ci parlavano durante la nostra infanzia, eppure questi sono i fatti reali celati sotto quei miti. L'inferno non esiste, è vero, ma è evidente che l'ubriacone, l'avaro, l'uomo sensuale, ecc. si preparano per l'aldilà qualche cosa che può somigliare ad esso. Solo che non è eterno: dura finché le passioni non si sono esaurite ed i morti possono farlo cessare all'istante se sanno e vogliono dominare le loro brame terrene ed innalzarsi completamente sopra di esse. L'idea del Purgatorio come è inteso dalla Chiesa Cattolica si riferisce al fatto che le cattive qualità di un uomo debbono essere arse e distrutte attraverso la sofferenza prima che egli possa godere la beatitudine celeste. 

Questa costituisce uno stadio superiore della vita d'oltretomba e corrisponde ad un concetto razionale dei Paradiso. 
Quando tutte le brame egoistiche e basse sono scomparse nell'uomo egli passa in una condizione di estasi religiosa, oppure di elevata attività intellettuale, secondo il suo temperamento e secondo le linee lungo le quali si sono sviluppate le sue energie durante la vita terrena.
E’ questo per l'uomo un periodo di beatitudine suprema, di altissimo godimento intellettuale nel quale egli si avvicina alla realtà più di quanto gli fosse mai stato possibile prima. 
Ed è concesso a tutti, non solo a quelli che sono particolarmente pii e credenti. Non bisogna neppure considerarlo come una ricompensa, bensì come il risultato inevitabile del carattere che ciascuno ha sviluppato durante la vita fisica. 
Come la condotta di un uomo durante la sua gioventù influisce sulle condizioni della sua virilità e della sua vecchiaia, così la sua condotta durante la vita terrena ne determina le condizioni durante la vita d'oltretomba.
Essa d'altronde non è che uno stadio transitorio nella lunghissima vita dell'uomo, poiché essendo la vita d'oltretomba risultato della vita terrena, cioè di una causa finita, non può essere infinita.

La vita dell'uomo è ben più lunga e più grande di quanto generalmente si supponga: la scintilla che è stata emanata da Dio deve tornare a Lui e l'uomo è finora assai lontano dalla divinità. Tutta la vita evolve, poiché l'evoluzione è legge di Dio e l'uomo si sviluppa lentamente insieme a tutto il resto. 
Ciò che viene comunemente chiamato vita umana è in realtà solo un giorno della vera e lunga vita. 
Come nella vita fisica l'uomo si sveglia ogni mattina, indossa i suoi abiti, esce per il lavoro quotidiano ed al calare della sera si spoglia e si riposa per alzarsi di nuovo il mattino seguente e riprendere il proprio lavoro al punto in cui l'aveva lasciato, così quando l'uomo scende alla vita fisica assume la veste del corpo fisico e finito il lavoro di quella giornata (che chiamiamo vita) lo depone nell'atto che si chiama morte e passa nella condizione di riposo che ho descritto poco prima. 
Dopo un certo tempo riveste un altro corpo di carne e ricomincia un altro giorno di vita fisica, riprendendo la sua evoluzione al punto in cui l'aveva lasciata e questo dura finché egli non ha raggiunto la meta che Dio ha fissato per lui.

Tutto questo può sembrare nuovo e .. perché nuovo..perfino grottesco; tuttavia quanto è stato detto è suscettibile di prova ed è stato verificato, molte volte, da più persone anche di diverse culture. In un breve opuscolo non si possono che esporre alcuni fatti, ma chi prova dell'interesse per l'argomento può ritrovarlo diffusamente trattato in molti libri. 

Ci si domanderà forse se i morti non sono turbati dall'ansia per coloro che hanno lasciato sulla Terra. 
Accade talvolta e questo infatti ritarda il loro progresso; noi dobbiamo quindi, per quanto ci è possibile, evitare di disturbarli. I morti devono essere lasciati completamente liberi da tutte le preoccupazioni della vita che hanno abbandonato, affinché possano consacrarsi interamente alla nuova esistenza in cui sono entrati. Coloro che mentre erano in vita usavano ricorrere a loro per aiuto o consiglio devono ora cercare di fare da sé, perché dipendendo ancora mentalmente da loro, rinforzano i legami che li vincolano al mondo da cui debbono per il momento staccarsi.
Ecco perché è sempre opera motto buona prendersi cura degli orfani, perché in questo modo non si fa solo dei bene ad essi, ma si sollevano i genitori morti dall'ansia per i bimbi che hanno lasciato e si aiutano nel loro avanzamento. 

Coloro a cui durante la vita sono state insegnate dottrine religiose errate o paurose, soffrono spesso, appena morti, per il timore dell'avvenire che li aspetta, ma fortunatamente vi sono molti nel mondo spirituale che si consacrano all'opera di consolare e rassicurare quelli che sono così turbati, dando loro una spiegazione razionale dei fatti. 
E non solo vi sono morti che fanno questo, ma anche molti vivi, i quali durante il sonno si dedicano al servizio dei morti in questa maniera. 

Uno dei casi più penosi riscontrabili sulla Terra è quello della morte di un bambino che lascia i genitori desolati a piangere sulla culla vuota. Che cosa avviene dei bimbi in questo strano mondo spirituale? Di tutti quelli che vi entrano essi sono forse i più felici, quelli che si trovano bene più in fretta e perfettamente a loro agio. Essi non hanno perduto i genitori, i fratelli, le sorelle, i compagni di gioco che amavano, ma si intrattengono con essi solo durante la notte, invece che durante il giorno, quindi non provano alcun senso di perdita o di separazione.
Ed anche durante il giorno non si sentono soli, poiché là come qua, i bambini si riuniscono a frotte e giocano insieme in "Campi Elisi” pieni di rare delizie. 

Noi tutti sappiamo quanto i bambini si divertano a rappresentare scene fantasiose, immaginando di essere quello o quell'altro personaggio, in ogni tipo di avventura meravigliosa e fantastica: ebbene, nella materia così sottile di quel mondo superiore, i pensieri assumono all'istante forme visibili e quindi un bambino che immagini di essere un eroe prende temporaneamente l'aspetto di esso. Se desidera un castello incantato, il suo pensiero subito lo costruisce; se vuole un esercito, immediatamente un esercito è ai suoi comandi. Fra i morti le schiere dei bambini sono sempre gioconde, talvolta anzi sfrenatamente allegre. 

Ed anche i bimbi che hanno a disposizioni religiose trovano nel mondo celeste ciò che forma oggetto delle loro aspirazioni poiché gli Angeli ed i Santi esistono realmente e coloro che vi credono e li invocano sono attirati da essi e li trovano più splendidi o più belli di quanto avessero mai immaginato. Neppure coloro che vorrebbero vedere Dio stesso in forma materiale sono delusi, poiché trovano nel mondo spirituale insegnanti amorevoli che spiegano loro che tutte le forme sono forme di Dio, che Egli è dappertutto e che coloro che servono ed aiutano le Sue anche più infime creature, servono ed aiutano Lui.
I bambini in generale si compiacciono di rendersi utili, di aiutare e consolare ed in quel mondo superiore trovano sempre modo di farlo ed intanto nelle loro peregrinazioni di pietà e di amore imparano la verità del detto: “In quanto l'avete fatto ad uno di questi miei più piccoli fratelli, voi l'avete fatto a me”.

Ed i bambini più piccoli, quelli che non possono ancora giocare? Non temete per essi: molte madri li aspettano ansiose di stringerli al loro seno e di accarezzarli come se fossero i loro. Normalmente questi piccoli restano solo breve tempo nel mondo spirituale e quindi ritornano di nuovo sulla Terra, spesso dalla stessa madre e dallo stesso padre. I monaci medievali inventarono la crudele dottrina che i bimbi non battezzati rimarrebbero per sempre nel cosiddetto "Limbo" separati da quanti li amavano.
Ora, è vero che il battesimo è un sacramento di innegabile efficacia, ma nessuno pensi neppure lontanamente che l'omissione di una semplice forma esterna possa sovvertire le leggi eterne e fare di un Dio d'amore uno spietato tiranno. 

Finora abbiamo parlato solo della possibilità di raggiungere i morti innalzandosi al loro livello durante il sonno, che è il modo naturale e normale, ma esiste anche il metodo anormale e non naturale offerto dallo spiritismo, per mezzo del quale i morti possono per qualche istante riassumere il velo di carne e tornare visibili agli occhi fisici. 
Gli occultisti non raccomandano questo metodo, in parte perché esso trattiene la persona morta dal corso naturale della sua evoluzione ed in parte perché tali pratiche sono molto incerte ed è molto facile essere tratti in inganno.
In questo breve opuscolo non posso dilungarmi su tale argomento, ma ne ho trattato ampiamente nel mio libro "LAutre cóté de la Mort'. Si troveranno narrati in esso casi in cui alcuni defunti sono tornati spontaneamente in questo mondo, manifestandosi in vari modi, generalmente perché avevano bisogno di qualche cosa. In tali casi il miglior atteggiamento da assumere è cercare di capire cosa desiderano e soddisfare, se possibile, il loro desiderio in modo che possano tranquillizzarsi. 

Ammettendo quanto ho esposto bisogna legittimamente dedurre che per quanto il dolore per la morte di una persona cara sia naturale, esso è un male ed un errore e che noi dobbiamo vincerlo. 
Non abbiamo ragione di affliggerci per i nostri defunti, poiché essi sono passati ad una vita ampia e più felice. Se ci rattristiamo per il fatto di esserci separati da loro, ci rattristiamo per un'illusione ed il nostro rimpianto è egoistico, perché abbiamo a cuore più la nostra apparente perdita che non il loro vero vantaggio.
Dobbiamo sforzarci di essere completamente altruisti, come deve essere ogni persona che ami veramente. 
Dobbiamo pensare non a noi, non a ciò che ci farebbe piacere, ma solo a ciò che è meglio per i nostri cari e più utile a loro progresso.

Se noi ci abbandoniamo al dolore, alla tristezza, alla disperazione, emaniamo una caligine che oscura il loro cielo. 
Appunto l'affetto che essi nutrono per noi, la loro simpatia, li rendono accessibili a questa nostra diretta influenza e noi dobbiamo adoperare il potere che ci da questo amore per aiutarli e non per ostacolarli. Vegliamo dunque, affinché i nostri pensieri siano sempre buoni ed i nostri sentimenti nobili e puri. 
Ciò richiede sicuramente coraggio da parte nostra, abnegazione e la forza per dimenticare completamente noi stessi nel desiderio ardente di dar loro il più grande aiuto possibile; ma tale è il nostro preciso dovere. 

Se supponiamo che i nostri defunti possano trovarsi in ansia per noi, cerchiamo di mantenerci sereni, in modo che essi non debbano essere inquieti. Se durante la loro vita fisica essi non possedevano nozioni esatte circa il mondo dell'aldilà, il mondo spirituale, cerchiamo subito di acquistarle noi per poterle trasmetterle a loro durante le conversazioni notturne che abbiamo con essi, per poterli sollevare ed incoraggiare. 

Cercate di comprendere l'unità dei tutto: vi è un solo Dio e tutti sono Uno in Lui. Se riusciremo a prendere coscienza dell'idea di questa unità dell'Amore Eterno, non potrà più esservi dolore per noi, poiché comprenderemo che vivi o morti noi siamo del Signore, che in questo mondo come nell'altro In Lui viviamo, ci muoviamo e siamo.. come scrive S. Paolo. 
L'atteggiamento di chi prova cordoglio per i morti è un atteggiamento da persona priva di fede o di conoscenza. Più si sa, più si è fiduciosi perché si sente con maggiore certezza che tanto noi, quanto i nostri morti siamo nelle mani di un Potere e di una Sapienza perfetti, guidati da un perfetto Amore.