4 marzo 2015

ERO IMPOTENTE

Nel senso di incapace di procurarmi da vivere, perché mi sentivo sempre non all'altezza oppure creavo situazioni di forte conflitto con i miei datori di lavoro o i miei collaboratori.

Incapace anche di dare significato alla frase "ti amo": ormai, negli ultimi anni, mentre la pronunciavo, mi sentivo strano, come bugiardo. Si, bugiardo perché sentivo internamente che non ero in grado di amare realmente; ma la mia macchina biologica continuava imperterrita, rispondendo a degli stimoli esterni, a recitare una parte per soddisfare pateticamente le aspettative degli altri.

Incapace di recidere i fili che mi legavano all'abile burattinaio che, orgoglioso, mi mostrava quotidianamente nel teatrino delle vanità, nel suo mondo di plastica.

Incapace di dire la verità perché la verità non potevo conoscerla ma abile invece nel recitare in una farsa grottesca dove tutti mentono di continuo a tutti, in un'esistenza dove saltuari momenti di presa di coscienza rendevano ancor più dolorose il resto delle ore, delle settimane, degli anni vissuti in angosciosa attesa di una manciata di minuti in assenza di meccanicità.

Insomma, impotente di far valere i miei diritti di Anima su un corpo abbandonato a se stesso, terrorizzato all'idea di doversela cavare da solo in un mondo dove sopravvivere sembrava ormai il destino dei pochi superstiti di una battaglia al massacro.

Ma ero anche impotente nel senso più comune del termine.
Lo spot televisivo dei due fiammiferi svedesi che, avvinghiati l'un l'altro non riescono a raggiungere il "benessere di coppia", è stato realizzato ispirandosi alla mia storia personale!
E naturalmente a me sono capitate sempre femmine allupatissime a cui a malapena sarebbe bastato nel letto uno come la buonanima di Franco Califano oppure come Rocco Siffredi.

Fino a poco tempo fa tenevo da numerosi anni un seminario, peraltro molto frequentato, dal tema "Fare l'amore con dolore" dove avevo il privilegio di riunire un centinaio di sfigati alla volta per condividere le mie esperienze di mantra yoga; in questa speciale pratica, ancora poco conosciuta, prima dell'ipotetico coito il maschio, di fronte alla femmina speranzosa, recita per soli 45 minuti la litania "si, si, oggi vedrai che mi tira, si si oggi certo si allungherà".
In genere al termine di questa preghiera la vostra preda è già uscita di casa sia per trovare un maschio normodotato sia per chiamare il 119, ma ciò almeno vi consente di evitare la frustrazione del solito amplesso di tre minuti al termine del quale, dopo averle chiesto speranzosi "amore....come sei stata?" lei mentendo vi risponde "tesoro, lo sai che mi piace tanto farlo con te; certo... tre minuti sono forse pochi..... ma con te sono così intensi!!!"

Poi un articolo venduto distribuito dalla "A E" ha fatto si che ritrovassi il mio vigore giovanile; non si tratta di un nuovo tipo di Viagra ma di un libro di Salvatore Brizzi edito dalla Arte di Essere edizioni, "La Sacra Sessualità".

Beh, oggi mi andava proprio di scherzare ma molto di ciò che ho detto è la verità.
Consiglio vivamente a tutti di leggere questo libro; molte persone non riescono a capire il perché delle loro difficoltà sessuali come la frigidità, l'impotenza o l'eiaculazione precoce e ricorrono spesso a farmaci o a complicate pratiche per poter normalizzare la situazione senza però ottenere risultati soddisfacenti. E' necessario rendersi conto che se qualcosa nel nostro corpo non funziona normalmente è SEMPRE la conseguenza di qualche abitudine sbagliata; nel caso del sesso è necessario sapere che le anomalie di cui forse siamo affetti dipendono dall'aver usato l'energia sessuale in modo smodato o per fini egoistici.

Il sesso è sacro, è un dono del cielo, è un modo per portare il divino nella materia e, come dice una mia carissima amica, è come una preghiera.
Per avere rapporti soddisfacenti è necessario che subordiniate l'energia sessuale a quella cardiaca, altrimenti forse in questa vita non vi verrà più concesso di fare il sesso per il sesso: questo dovrà essere per voi unicamente un effetto collaterale dell'amore.


Enrico D'Errico
 egosumanima