31 dicembre 2019

CAMBIARE IL MONDO

Due sono le opzioni disponibili per noi che stiamo vivendo sul pianeta:continuare placidamente a dormire il sonno della coscienza e vivere una vita mediocre oppure lavorare per modificare il nostro stato di coscienza affinché ciò che concretizziamo intorno a noi sia un mondo impregnato di gioia, creatività, bellezza e spirito di sacrificio.
Quale sceglierai?
Questo è un momento estremamente favorevole per realizzare la seconda opzione ma il tempo per muoverci è adesso, senza alcun indugio.
Sforziamoci intrepidamente di rimuovere dalla nostra vita tutto ciò che ci impedisce di crescere e trascinare coloro che amiamo con la forza del nostro amore fuori dal bozzolo letargico che li avviluppa.
Cambiare il mondo adesso cambiando te stesso: questo sia il tuo principale obiettivo nel nuovo anno!





30 dicembre 2019

TUTTO SI DISSOLVERA'




Come vi sentite all'idea che tutto il visibile, il mondo materiale, quel che conoscete e persino voi stessi, sia sottoposto all'inevitabile legge del dissolvimento?
Stamane ci ho riflettuto e ho avvertito un piacere particolare impregnare la mia coscienza.
Esiste un movimento artistico che ha cominciato a diffondersi all'inizio degli anni 60 del secolo scorso chiamato "Land art" che, almeno in parte, si basa su questo principio; come mandala di sabbia che con un soffio di vento sono spazzati via, queste opere d'arte vengono realizzate nella natura, sottoposte agli agenti atmosferici e quindi destinate a dissolversi.



Battiato ha ulteriormente approfondito questo principio nella sua canzone 
"La porta del spavento supremo":
Quello che c'è, ciò che verrà, ciò che siamo stati 
e comunque andrà, tutto si dissolverà. 
Nell'apparenza e nel reale, nel regno fisico o in quello astrale, 
tutto si dissolverà. 
Sulle scogliere fissavo il mare 
che biancheggiava nell'oscurità, tutto si dissolverà. 
Bisognerà per forza attraversare alla fine 
la porta dello spavento supremo.
https://youtu.be/rjH2yce4WjY


Anche in Italia esiste un luogo magico, una sorta di museo a cielo aperto, chiamato Arte Sella e si trova in provincia di Trento; vi consiglio caldamente di visitarlo: è un luogo colmo di bellezza!

http://www.artesella.it/it/



26 dicembre 2019

CON LENEZZA E DEVOZIONE





Questa è una delle indicazioni per gli orchestrali che Chajcovskij scrisse nella partitura di una delle sue opere migliori, la Patetica.
Questo articolo è stato scritto dopo l’ascolto di una parte di quest’opera e si basa proprio sul concetto di Lenezza.

In questi giorni di festa, pregni di particolare energia, mi sento gioioso e ho desiderio di comunicarvelo. Sono felice perché, dopo un lungo e faticoso lavoro durato numerosi anni, è stato pubblicato il mio primo libro; sono altresì felice perché mi sento uno con voi, i miei migliori amici e compagni di viaggio.

Ho intenzione, con questo post, di contagiarvi con la mia gioia; lo so – e lo dico spesso – le parole sono davvero un mezzo limitato per Comunicare davvero, ma credo che, se mi sforzo, posso impregnare queste frasi con l’energia che mi infuoca.

Lenezza; strana parola questa al giorno d’oggi, nella società che ci sta ospitando al momento, come residenti forestieri. Essa è ormai caduta in disuso eppure ha un significato prezioso. Forse siamo invece avvezzi ad usare o udire il verbo lenire, che vuol dire curare con premura e delicatezza una ferita, di qualsiasi genere essa sia.

La fretta con cui generalmente si vive, ci porta ad essere grossolani, approssimativi e disattenti.
Ma noi non possiamo, non dobbiamo comportarci così. 
Riuscite a provare commozione e meraviglia alla vista dei girasoli di Van Gogh? No?!? Beh, la responsabilità non è da attribuire al quadro non abbastanza bello ma ai vostri occhi, non ancora in grado di Vedere! Non provate commozione e meraviglia ascoltando Mozart o Chajcovskij? Il problema è evidentemente che non avete orecchie per sentire!
Pensate di poter amare il prossimo senza essere presenti a voi stessi?!? Credete di poter cogliere la bellezza che vi circonda se non riuscite a governare e ammaestrare i vostri corpi?

È stato per tutti un anno meraviglioso, denso di esperienze di ogni genere, a volte molto dolorose, più frequentemente gioiose, ma comunque sempre degne di essere accolte con riconoscenza.
Quello che personalmente farò in questo nuovo anno a venire e che quindi auguro anche a voi, è di impegnarmi nel diventare una persona che conosce e usa lenezza e devozione.

Forse sarà superfluo ma voglio ricordarvi ancora una volta che il lavoro su di sé è diverso dall’essere semplicemente efficienti, concentrati o riflessivi; il nostro obiettivo è disidentificarci completamente dai veicoli che usiamo per muoverci sulla terra, acquistare la piena consapevolezza di essere anime e di avere il privilegio di portare più amore e bellezza in quel che concretizziamo sul piano materiale.

Concludendo, vorrei quindi che ogni vostro gesto possa, giorno per giorno, sempre più impregnarsi di lenezza e devozione; e lo stesso per ogni sguardo, ogni parola, ogni pensiero ed ogni emozione: i nostri fratelli e le nostre sorelle hanno bisogno di sentire che siamo persone in grado di provare queste emozioni superiori, per elevare il loro stato vibratorio e quello di tutto il pianeta. 
Che il Padre ci aiuti nello svolgere questo compito!

23 dicembre 2019

I GIUSTI POSSEDERANNO LA TERRA

 “I giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”, è ciò che afferma il versetto 29 del Salmo 37. Non c’è dubbio che questa sia una prospettiva davvero interessante, ma vediamo come interpretare il salmo.

Chi è giusto agli occhi di Dio? Che significa possedere la terra e risiedere su di essa per sempre?

Il giusto è colui che vive all’altezza del progetto divino. Il Padre crea l’uomo affinché dimostri pienamente le qualità che gli ha donate. Nel processo di sgrossamento a cui l’uomo, mediante il lavoro su di sé, si sottopone, c’è dolore, c’è sofferenza, ma Romani, capitolo 8, versetti da 16 a 21 afferma:

Lo spirito stesso attesta insieme al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, purché soffriamo con lui per essere anche glorificati con lui. Ritengo dunque che le sofferenze del tempo presente non siano nulla in confronto alla gloria che sarà rivelata in noi. La creazione attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio. Infatti la creazione è stata sottoposta alla futilità (non di propria volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta) sulla base della speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio. 

Quindi c’è un percorso individuale di risveglio, di recupero delle qualità cristiche ma, al tempo stesso, questo nostro lavoro, unito a quello di molti altri uomini, porterà inevitabilmente ad un balzo di coscienza a livello planetario, quando finalmente gli uomini potranno affermare di avere la gloriosa libertà dei figli di Dio.

Ma che significa possedere la terra? Vuole dire vivere consciamente la propria incarnazione; Gesù disse “siete nel mondo ma non siate del mondo” a significare che pur vivendo sul pianeta non dobbiamo acquisire le sue abitudini, totalmente persi e identificati solo con la vita terrena. Quindi possedere la terra è vivere la propria esistenza pienamente incarnati in essa, maneggiando con maestria tutti gli strumenti e i doni messi a nostra disposizione, ma al tempo stesso pienamente consapevoli della nostra essenza spirituale, l’unica cosa davvero reale.

Risiedere sulla terra per sempre vuole dire che l’essere umano pienamente cosciente, del tutto risvegliato a se stesso, non potrà che essere completamente consapevole della propria natura divina e quindi cosciente di essere eterno ed immortale.

Se ci sentiamo già in questo genere di percorso, non ci sembrerà impossibile concepire che mediante uno sforzo costante sarà possibile un giorno vivere in un pianeta davvero trasformato in un paradiso di cui goderne i frutti per sempre.

Enrico D'Errico


20 dicembre 2019

COMUNICATO IMPORTANTE

Sto lavorando ad una nuova serie di filmati dedicati all'alimentazione naturale; alcuni saranno solo teoria, ma altri saranno vere e proprie lezioni di cucina.
Ecco alcune anticipazioni:

  • La cucina terapeutica
  • Che fare a colazione
  • Cuocere i legumi
  • Cuocere i cereali integrali
  • Verdure in mille modi

16 dicembre 2019

I NEMICI DELL'UOMO

....continua dal post 
DISTOGLIERCI DA NOI STESSI
https://enricoderrico.blogspot.com/2019/12/distoglierci-da-noi-stessi.html

Mi ricollego al post sopralinkato dove affermavo:
"Distoglierci da noi stessi: questo è il principale obiettivo delle forze che si nutrono delle nostre vite. Esse si impegnano con costanza e massima focalizzazione nel distrarci, allontanarci dal nostro piano di volo."

Questo articolo è scritto soprattutto per coloro che hanno una famiglia dove regna ostilità e opposizione; credo non esista un campo in cui le forze dell'ombra si impegnino con maggiore determinazione ed efficacia. E non c'è da stupirsene, infatti la scrittura di Matteo 10:36 dice: 
"In realtà, i nemici dell'uomo saranno quelli della sua propria casa."
So che è molto doloroso essere perseguitati, soprattutto se ad ostacolarci e denigrarci sono principalmente persone della nostra famiglia, persone per le quali abbiamo affetto e con cui abbiamo rapporti quotidiani.
Ho avuto questo genere di difficoltà sin da ragazzo, quando cominciai a manifestare i primi aneliti al divino. Allora provavo in alternanza due sentimenti, uno all'opposto dell'altro: depressione per sentirmi diverso ed incompreso, euforia per sentirmi superiore agli altri. Ma questo tipo di comportamento mi ha per lungo tempo tenuto lontano dalla comprensione della verità. Ero focalizzato troppo su me stesso e, pur essendo già uno studioso delle sacre scritture, mi sfuggiva il fatto che siamo su questo pianeta non per essere amati ma per amare; ma amare in particolare chi? Proprio i nostri nemici, come infatti comanda la seguente scrittura: 
“Ma a voi che ascoltate, dico: continuate ad amare i vostri nemici, a fare il bene a quelli che vi odiano, a benedire quelli che vi maledicono, a pregare per quelli che vi insultano. (Luca 6:27,28)
Amare i nostri nemici e pregare per loro ha l'effetto immediato di ottenere conforto da parte del Padre, che è proprio la cosa di cui si ha maggiormente bisogno se si è sottoposti ad angherie e insulti. 
Ma il verso 37 aggiunge un ulteriore comando: 
"Inoltre, smettete di giudicare e non sarete affatto giudicati; e smettete di condannare, e non sarete affatto condannati. Continuate ad assolvere e sarete assolti."
Qui entra in gioco l'implacabile legge che qualunque cosa facciamo agli altri, questo verrà fatto anche a noi stessi; è evidente che se stiamo attirando qualcuno nella nostra vita che ci giudica e ci condanna è perché, a qualche livello o in qualche modo, stiamo giudicando e condannando il prossimo.
Inoltre, questo aspetto del giudicare e condannare è ciò a cui dovete prestare maggiore attenzione, perché è un atteggiamento in cui, come perseguitati, potreste facilmente incorrere. E' una sorta di meccanismo di difesa; per "proteggervi" arrivate magari a pensare di essere migliori dei vostri persecutori. Invece dovete pensare a loro con amore perché in realtà "non sanno quello che fanno" (Luca 23:34)

Chissà quante volte Dio ha avuto amore nei vostri confronti nelle vite passate, in cui sicuramente siete stati anche persecutori! Per essere degni del Padre è necessario accettare con serenità il proprio palo di tortura (la propria croce) (Luca 10:38) e continuare a benedire sia i nostri familiari che Dio, il quale ci protegge e ci conforta. 

Concluderò con una faccenda che spesso dimentichiamo: siamo noi a creare la realtà e quindi non ha alcun senso lamentarci per ciò che noi stessi abbiamo scelto di sperimentare.

Enrico D'Errico

9 dicembre 2019

IL DOVERE DI SERVIRE

Ogni persona vivente ha il compito di capire la responsabilità di sacrificarsi per il prossimo.
Questo sacro servizio è spesso compreso meglio dagli artisti.
L’artista è colui cha sa cogliere prima di altri la bellezza di cui è impregnato il pianeta; in genere quindi egli si sente spinto a fermare questa bellezza sulla propria tela o su un’immagine fotografica, una composizione musicale o una scultura. Il vero artista arde di passione e desidera fortemente contagiare tutti con essa; ma non parlo dello stereotipo dell’artista un po’ bohémien, in genere depresso e squattrinato: questa è spesso l’idea che le persone hanno di coloro che fanno arte.
A questo proposito vi consiglio vivamente di leggere un libro pubblicato da Antipodi edizioni, la casa editrice di Salvatore Brizzi http://www.salvatorebrizzi.com/2019/05/i-veri-artisti-non-fanno-la-fame.html dal titolo “I veri artisti non fanno la fame”. L’obiettivo è appunto quello di sfatare questo falso mito dell’artista triste e squattrinato; lo scrittore, Jeff Goins, ci fa comprendere che solo un’artista felice, determinato e prospero, potrà produrre opere di qualità.
Ecco uno stralcio del suo testo:


“Grazie al potere di questo mito, molti di noi nella vita scelgono la strada più sicura. Diventiamo avvocati anziché attori, banchieri anziché poeti e medici anziché pittori. Andiamo sul sicuro e ignoriamo la nostra vera vocazione, scegliendo carriere meno rischiose perché ci sembra più facile. Dopo tutto, nessuno vuole vivere di stenti, perciò consideriamo la nostra passione un hobby e seguiamo la prevedibile via verso la mediocrità.

Raramente pensiamo alle persone creative come a persone ricche e di successo. Facciamo anche battute su quanto sia tempo sprecato prendere una laurea in arte o fare un corso di teatro. Abbiamo sentito che perseguire la creatività non è una mossa furba per la carriera, che si tratti di coltivare un interesse per la letteratura, per la musica o per qualunque altra cosa creativa. Per tutta la mia vita ho udito queste cose da insegnanti, amici e parenti dalle buone intenzioni. Il consiglio era sempre lo stesso: prendi una buona laurea, abbi qualcosa su cui fare affidamento e non lasciare un lavoro sicuro.
Sebbene la creatività sia un bel modo per esprimersi, non riteniamo che sia qualcosa su cui una persona dovrebbe “puntare tutto” dal punto di vista della carriera. Perché ci sono buone probabilità di fare la fame, giusto? La verità, però, è alquanto diversa. A volte un artista ha successo: un cantante vince un disco di platino, uno scrittore entra nella rosa degli autori bestseller, il film di un regista diventa un blockbuster. Tendiamo a trascurare questi momenti, considerandoli come rari casi in cui l’artista è stato fortunato o si è svenduto ma, se quello non fosse il quadro completo?
Dimentichiamo che la storia dell’Artista Squattrinato è un mito e quindi, come tutti i miti, può essere una storia molto potente attorno a cui possiamo orientare tutta la nostra vita. 

Il mondo ha bisogno della nostra opera- che si tratti dell’idea per un libro, di una visione per una start-up o di un sogno per la comunità - e tu non dovresti faticare per crearla. Tutti noi abbiamo doni creativi da condividere e, in tal senso, siamo tutti artisti. Ma cosa significa essere un “vero artista”? Significa che passi il tempo a fare ciò che per te è più importante. Significa che non hai bisogno del permesso degli altri per creare qualcosa. Significa che non crei la tua opera in segreto, sperando che un giorno qualcuno la scopra. Il mondo ti prende sul serio”.

Avete notato? “Il mondo ha bisogno della nostra opera” sostiene con vigore Jeff Goins. Sto scrivendo questo post perché ho lo scopo di scrollarvi dal torpore in cui vi trovate da molto tempo; e smettete di pensare che queste parole non vi riguardino, magari perché passate tutto il giorno a leggere in rete materiale concernente il risveglio! Attenzione, come scrivo spesso, anche questa è una strategia che le forze dell’ombra mettono in atto per cercare di tenervi nel vostro bozzolo letargico. In realtà io credo che la maggioranza di quel che esiste nel campo “spirituale” sia sotto il completo controllo di matrix. Purtroppo molti non la pensano così e si sentono al sicuro solo perché praticano yoga o leggono tanto materiale di tipo alternativo: osservatevi con attenzione e controllate quel che fate o ciò di cui vi nutrite spiritualmente.

Ma tornando al punto iniziale, è davvero importante che comprendiamo che in realtà ognuno dovrebbe sentirsi spinto ad essere un artista, dovrebbe sentire il desiderio di trasmettere ad altri quel che vede coi propri occhi.
Se questo non avviene, evidentemente, non abbiamo ancora sviluppato occhi per vedere.

Enrico D’Errico


4 dicembre 2019

DISTOGLIERCI DA NOI STESSI



Questo è il principale obiettivo delle forze che si nutrono delle nostre vite. Esse si impegnano con costanza e massima focalizzazione nel distrarci, allontanarci dal nostro piano di volo. Se solo riuscissimo a rallentare un poco il ritmo della giornata, se riducessimo il numero di cose che ci sembra di dover assolutamente fare….
Vedete, non è il caso di mettersi a competere con queste forze: se la pensate così vi avverto che avete perso in partenza! Si tratta invece di migliorare la connessione col divino e ricevere così il suo spirito: sarà lui quindi a lavorare per noi e proteggerci.
La scrittura di 2° Samuele cap. 22, verso 2, afferma “Geova è la mia rupe e la mia fortezza e colui che mi provvede scampo”
E Salmo 31, da 1 a 4 dice:”In te, o Geova, mi sono rifugiato.Fa’ che io non provi mai vergogna.Salvami a motivo della tua giustizia.Porgimi il tuo orecchioe vieni presto a liberarmi.Divieni per me un rifugio arroccato, un luogo fortificato per salvarmi.Tu sei la mia rupe e la mia fortezza;per amore del tuo nomemi guiderai e mi condurrai.Mi libererai dalla rete che mi hanno teso,perché tu sei la mia fortezza”.

A mano a mano che proseguiamo nel lavoro su noi stessi – e so che fra voi sono in molti a praticarlo già da alcuni anni – ci rendiamo conto che davvero c’è una parola, anzi un aggettivo che prevale sugli altri: troppo.  
Sì, troppe attività, troppi pensieri, troppo cibo, troppe parole, troppo rumore, troppe distrazioni, insomma. Prima di reincarnarci abbiamo stabilito un cammino da intraprendere ma, una volta giunti sul pianeta, ce lo siamo dimenticato.
Le forze dell’ombra hanno operato affinché fosse così; ma col nostro impegno e l’aiuto del Padre abbiamo cominciato a ricordarci ciò che noi stessi avevamo deciso di fare e qui le cose hanno cominciato a complicarsi perché certe creature si preoccupano particolarmente se noi tentiamo di sfuggire al loro controllo e così intensificano i loro sforzi per mantenerci nel sonno della coscienza.
Lo fanno lavorando appunto sul troppo.

Molti di voi hanno il vizio di stare molte ore al giorno connessi sui social o a leggere un sacco di roba in rete, della cui scarsa qualità, ne sono certo, neanche vi rendete conto. Staccate la spina, vi prego! Abbiate il coraggio e la forza di stare più tempo lontani dal web!
Se vi osservate con onestà potrete forse notare di essere affetti da una sorta di consumo compulsivo di immagini e contenuti.

Chiedetevi piuttosto se non sarebbe meglio cercare una connessione col Padre, dedicare più tempo a parlare con lui; comunicategli le vostre ansietà, le vostre paure, ma soprattutto ditegli quanto lo amate e gli siete grati per quel che avete.
Non sprecate tempo con tante richieste: avete dimenticato forse che lui sa già ciò di cui avete bisogno?!?

Continua nel post "I NEMICI DELL'UOMO"

Enrico D’Errico