27 gennaio 2020

I PIONIERI DELL’INFINITO





I pionieri, in qualsiasi campo agiscano, devono possedere qualità fondamentali come perseveranza, determinazione, visione e spirito di sacrificio. Essi, non conoscendo esitazione e scoramento, hanno ottime probabilità di raggiungere la meta anelata.
Anche noi possiamo incarnare questo spirito pionieristico per raggiungere le mete che ci proponiamo, soprattutto per quanto riguarda il lavoro su di sé e la crescita spirituale nostra e dei nostri fratelli.

Quindi, ognuno di voi si chieda: ho questo vibrante desiderio di migliorare la mia condizione? Mi sta davvero a cuore la sorte dei miei simili? Nessuno dovrebbe ristagnare nella meccanicità del quotidiano e affermare di non poter incarnare le virtù caratteristiche del pioniere.

Molti stanno zelantemente lavorando al servizio dell’umanità, focalizzandosi ogni giorno sul raggiungimento di obiettivi superiori; essi non pensano a quanto tempo ci metteranno a raggiungerli, ma a restare centrati sul loro scopo. Non importa se a volte la meta non viene raggiunta: quel che conta è tracciare un solco, indicare la strada, creare un sentiero. Altri dopo di loro potranno continuare il percorso iniziato dai primi pionieri e raggiungere gli obiettivi che gli iniziatori si erano proposti.

Gesù è senza dubbio uno dei più grandi pionieri che abbiano calcato il suolo terrestre; se ora molti di noi sono in grado di provare tenerezza e commozione, se riescono a vedere bellezza ovunque si volga il loro sguardo, è sicuramente dovuto in buona parte al contributo che Egli ha dato al progresso dell’umanità, alla spinta evolutiva della sua presenza sulla terra.
Ma anche ora che Gesù non è più qui con noi in carne ed ossa, può avere una grande influenza su coloro che si rivolgono a lui per portare a termine la propria missione. Egli ha dimostrato di amarci moltissimo donando la sua vita in sacrificio salvifico, ma continua a rivolgere il suo sguardo a tutto il genere umano e in particolare a coloro che lo cercano.
Sono molti i versetti biblici a sostenere quanto sto dicendo, come ad esempio al capitolo 18 del vangelo di Matteo, i versi 19 e 20 che recitano: 
“Di nuovo veramente vi dico: se due di voi sono concordi sulla terra riguardo a qualunque cosa importante chiedano, avverrà loro a motivo del Padre mio che è nel cielo. Poiché dove due o tre persone sono radunate nel mio nome, io sono là in mezzo a loro”.
 Giovanni 14, da 12 a 14 afferma: 
“Verissimamente vi dico: chi esercita fede in me farà anche lui le opere che io faccio; è farà opere più grandi di queste, perché io me ne vado al Padre. E qualunque cosa voi chiederete nel mio nome, io la farò, affinché il Padre sia glorificato riguardo al Figlio. Se voi chiederete qualcosa nel mio nome, io la farò.”

Con questo questo tipo di potente aiuto e sostegno, possiamo anche noi anelare a mete importanti nella certezza di poterle raggiungere o comunque di aver partecipato a quella meravigliosa impresa pionieristica collettiva dove il progresso è costante e infinito.

20 gennaio 2020

QUANDO MANGI STAI GUSTANDO DIO!




Chi sono? Ve lo devo confessare: fino a pochi anni fa, non lo sapevo neanche io.
Bella questa vita che mi ha insegnato a capire chi sono! 
Io sono una piccola scintilla di Dio stesso che si è incarnato per avere conoscenza di sé. E quale migliore esperienza posso fare su questo bel pianeta, se non agire sapendo che è Dio stesso che fa le cose mediante me?

Uno dei maggiori piaceri che ci sono stati donati e quello del cibo; ma ciò può essere vissuto a due livelli diversi. Posso mangiare solo per saziarmi, per avere forza fisica, per soddisfare la mia gola, oppure posso mangiare spiritualizzando il mio pasto, sin dalla sua preparazione, pensando che sto in realtà gustando Dio.
Si, lui è nella zuppa che bolle lenta nella mia pignatta, lui è nel miglio che cuocendo emana il suo delizioso profumo di miele; Dio è nei legumi e nelle verdure che ogni giorno decorano il mio piatto e, quando mangio, raccogliendo ogni mia piccola parte dispersa, posso cercare il Padre ad ogni boccone, sapendo che lui stesso ha stabilito e amministrato le leggi che governano la crescita dei vegetali e di ogni altro alimento di cui scelgo di cibarmi ogni giorno.

Quanto è generoso il Padre! Ma vi siete mai domandati perché possiamo gustare il cibo? In verità provare piacere quando ci nutriamo non è assolutamente indispensabile alla nostra sopravvivenza! Possiamo gustare il cibo e goderne perché Dio è generoso e amorevole, e ciò dovrebbe riempirci di un sentimento profondo di gratitudine. 

Come suggeriscono molti iniziati, possiamo davvero considerare il momento del pasto, come una preziosa opportunità per connetterci col divino e permettergli sempre meglio di soggiornare in noi.

Quindi, concludendo, sia la vostra cucina un luogo sacro in cui alchemizzare gli alimenti e sia il vostro desco il luogo in cui gustate con gioia Dio stesso!

13 gennaio 2020

LASCIA CHE I MORTI SEPPELLISCANO I LORO MORTI

Questo versetto biblico è molto interessante e dimostra ancora una volta che Gesù Cristo viveva nel Regno, mentre coloro con cui interagiva vivevano in uno stato di coscienza inferiore che in genere definisco "mondo".
Quando una persona gli poneva una domanda, la formulava al suo livello evolutivo, mentre Cristo rispondeva sempre ad un'ottava superiore.
' Poi disse a un altro: “Sii mio discepolo”. L’uomo rispose: “Signore, permettimi prima di andare a seppellire mio padre”. Ma lui gli disse: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia in lungo e in largo il Regno di Dio” '.
All'uomo a cui si era rivolto, Gesù aveva chiesto di essere suo seguace, un incarico estremamente privilegiato; ma lui gli rispose di dovere andare a seppellire suo padre morto recentemente. Nella risposta di Gesù non si parla di morte di corpi fisici ma di livello di coscienza; si parla di persone che camminano sul pianeta come morti, in uno stato di sonno costante.

C'è un'opera molto importante da compiere e non è questo il tempo di lasciarci assorbire dalle attività quotidiane per quanto importanti esse siano; noi dobbiamo focalizzarci sul Regno e annunciarlo 'in lungo e in largo'! 

6 gennaio 2020

IL PIU’ BEL GIORNO DELLA MIA VITA



Ho avuto una vita davvero avventurosa e piena di significato; ho vissuto per molti anni in campagna, ho avuto cavalli e ho avuto molte soddisfazioni, soprattutto nel campo della musica, dove suonare dal vivo mi ha sempre riempito di gioia. Ho studiato la macrobiotica che ho insegnato per oltre trent’anni; ciò mi ha permesso di migliorare le mie condizioni di salute e conoscere tante persone meravigliose da cui ho imparato moltissime cose. Dopo l’alimentazione naturale ho cominciato a frequentare vari ambienti nell’ambito del risveglio della coscienza, dove ho potuto studiare con Massimo Bianchi, Salvatore Brizzi, Alejandro Jodorowsky e tanti altri. Poi ho cominciato io stesso a tenere corsi di risveglio ed anche questa è stata un’esperienza meravigliosa; un’altra decisione cruciale è stata quella di aprire il mio blog nel 2013; esso mi permette di scrivere ogni giorno e tenermi in contatto con le persone.

Quante cose avrei da raccontare ma voglio narrarvi del periodo in cui aprii il mio centro culturale nel centro di Genova. Finalmente avevo un posto dove tenere lezioni di cucina, corsi di risveglio della coscienza e seminari di canto interiore. Venivano insegnate e praticate altre discipline come la danza classica e moderna, il canto armonico, il tai chi, la biodanza e fu davvero un periodo bellissimo.

Inoltre ora vivevo con una donna bellissima e sua figlia; mi sentivo al settimo cielo perché aspettavamo un figlio e così si stava per concretizzare quel che avevo desiderato per oltre trent’anni: avere una famiglia.
Una notte, durante i primi mesi della gravidanza, l’anima della creatura che stava crescendo nel ventre di Andrea venne a farci visita manifestandosi con una luce intensa e dorata che illuminò l’intera stanza dove stavamo per addormentarci: fu meraviglioso!
In un’altra circostanza lei ritornò in sogno da Andrea e le disse: “Sono una femmina e mi chiamo Clara!”. Questo fatto ci stupì parecchio perché la forma della pancia di mia moglie - non avevamo eseguito alcun esame per conoscere il sesso del nascituro -  sembrava rivelare la presenza di un maschio. Invece quella creatura non solo aveva affermato con forza di essere una femmina ma addirittura ci disse come avremmo dovuto chiamarla! Incredibile!
Insomma, dopo alcuni mesi, Clara venne alla luce in modo naturale nell’acqua di una vasca speciale appositamente predisposta in una clinica a Genova; ebbene, quello fu il più bel giorno della mia vita!

In seguito, alla bambina fu diagnosticata la leucemia e, alla fine di un penoso periodo in ospedale – la cura convenzionale nel nostro paese è obbligatoria – fu trovato un donatore di midollo spinale con una certa compatibilità con quello di Clara. A questo punto però, non potendosi più assumere alcuna responsabilità, l’ospedale lasciò decidere a noi se eseguire l’intervento o meno.
Noi avevamo vissuto due mesi nel reparto dove c’erano molti bambini trapiantati; le sofferenze a cui si sottoponevano erano indicibili e molti di loro morivano. Le probabilità che Clara sopravvivesse erano scarse ma le sofferenze sarebbero state sicure. Io decisi di riportare a casa nostra figlia.
Quando comunicai la mia decisione ai medici, Valerie, la figlia di Andrea, mi disse che era davvero fiera di me! Ecco, anche questo fu il giorno più bello della mia vita!

Ora vi racconterò di un altro periodo bellissimo: quello in cui acquistai una barca a vela.
Già, ma se la possiedi devi anche saperla condurre in mare…… Così, io che per natura sono contrario a farmi insegnare le cose da qualcun altro, una sera mi armai di coraggio e decisi di uscire in mare, da solo. Dovete sapere che in estate, in Liguria, durante il giorno, in genere, c’è bonaccia e cioè il vento è molto scarso, insufficiente a far gonfiare le vele; ma di sera invece il vento comincia ad arrivare e se vuoi davvero imparare ad andare a vela non hai altra scelta.
Così, al tramonto del sole, quando tutte le altre barche stavano rientrando in porto io, emozionato, felice e impaurito, appena fuori dal canale di uscita delimitato dai fari rosso e verde, spensi il motore, issai le vele, prima una e poi l’altra e….aaaah, che meraviglia! Nessun rumore, solo il suono dell’acqua del mare solcato dalla chiglia della barca! Fantastico! Ad un certo punto il vento crebbe e si crearono folate che giungevano a 15/20 nodi; per un velista esperto sarebbe stata una situazione normale ma per me, che ero solo un principiante, non fu facile governare la barca e soprattutto i miei corpi impregnati di paura! Sapete, non avete idea di quanto una notte scura senza luna e un mare altrettanto scuro possano influenzare un corpo emotivo sensibile! Ebbene, le cose andarono comunque al meglio e, dopo alcune ore, rientrai in tutta sicurezza nel porto dove, con orgoglio, ormeggiai la barca. Si, assolutamente, quello fu il più bel giorno della mia vita!

Ma veniamo all’ultimo recente episodio di cui voglio narrarvi: la pubblicazione del mio primo libro.
Erano anni ormai che avevo praticamente finito di scriverlo; avevo corretto la bozza innumerevoli volte ma non ero ancora stato capace di contattare un editore per proporre il mio lavoro. Poi, un giorno, dopo aver letto il manoscritto per l’ennesima volta ed essere stato stimolato dalla mia compagna, mi proposi con determinazione di trovare un editore. Scrissi ad almeno un centinaio di case editrici; la maggioranza non mi rispose affatto, alcune rifiutarono l’opera ed un bel giorno, finalmente, l’editore Fontana – che io amo definire il mio mecenate – accettò di pubblicare il mio lavoro. 
Certo anche quello fu il più bel giorno della mia vita!

Vi ho raccontato di quando nacque mia figlia Clara, o quando Valerie, la figlia di mia moglie, mi disse che era fiera di me; vi ho anche narrato della mia prima volta in barca a vela o di quando un editore accettò di pubblicare il mio libro e ogni volta vi ho detto che quello è stato il più bel giorno della mia vita, ma vi ho mentito perché in realtà, il giorno più bello è stato quello che ho appena vissuto oggi e, credetemi, ora so con certezza che il più bel giorno sarà domani!

A questo punto l’insegnamento mi sembra chiaro: devi raggiungere uno stato di coscienza che ti consenta di smettere di ragionare in modo duale, considerando giusta una cosa e sbagliata un’altra, gioioso un giorno e triste un altro. Affinché l’esistenza possa donarti ciò che è meglio per te, devi lasciarla fluire liberamente, lasciarla scorrere senza mai fare obiezioni, affidandoti completamente. Solo così ogni giorno sarà il migliore della tua vita.