1 maggio 2020

SONO PRONTO PER ENTRARE NEL NUOVO MONDO





Da sempre per uscire dalla stagnazione che, a causa di molteplici fenomeni, si crea in certi periodi storici, sono necessari dei guerrieri impavidi, dei pionieri che fungano da apripista per permettere alle persone più deboli di varcare la soglia che consente di entrare in una nuova era.
Sebbene la stragrande maggioranza della popolazione terrestre ancora non se ne renda conto, attualmente l’umanità sta vivendo uno dei momenti più importanti della storia degli ultimi millenni.
Lo spirito del Cristo e il sangue di Gesù hanno impregnato la terra e preparato una parte dell’umanità alla battaglia ma, al tempo stesso le malvagie forze spirituali, certo più astute ed organizzate di tutti noi, stanno mettendo in atto strategie perfette al fine di impregnarci di paura e potersi impossessare del pianeta e delle sue risorse, uomini compresi.
Se finora si sono nutrite di una certa quantità e qualità di emanazioni ora, per sopravvivere, hanno bisogno di un maggior numero di emozioni inferiori e di qualità ancor più grossolana.
Il disagio interiore che generano le migrazioni di popolazioni intere che fuggono dalla povertà, dalla fame e dalla guerra, il dolore delle donne stuprate e delle madri a cui muoiono i figli tra le braccia, i traumi generati dagli attentati terroristici o dalla perdita di tutti i beni terreni a causa di un terremoto, lo spavento provocato da maremoti e inondazioni, tutto ciò, e molto altro ancora,
produce un cibo delizioso per gli angeli deviati

Personalmente sono stato sottoposto a prove terribili durante tutta la mia vita, e tali prove si sono fatte sempre più dure col passare del tempo; sì, perché se un trauma non è sufficiente per demolire un essere umano, i demoni ne progettano accuratamente un altro ancora più forte e doloroso, qualcosa che calzi a pennello con il nostro vissuto, con le personali debolezze e le ferite ancora aperte.

Leggete con attenzione (mmmh…non so se ne siete in grado… ma almeno provateci!) questo esaustivo ed illuminante brano del libro di Giobbe:

“Nel paese di Uz c’era un uomo di nome Giobbe. Era integro e giusto, temeva Dio e si teneva lontano dal male. Aveva sette figli e tre figlie. Il suo bestiame contava 7.000 pecore, 3.000 cammelli, 1.000 bovini e 500 asine, e aveva anche un gran numero di servitori. 
Arrivò a essere il più grande di tutti gli orientali.
Arrivò il giorno in cui i figli del vero Dio si presentarono al cospetto di Dio, e con loro entrò anche Satana. Dio gli chiese: “Da dove vieni?” Satana rispose a Dio: “Dal vagare e dal camminare per la terra”. Allora Dio disse a Satana: “Hai notato il mio servitore Giobbe? Non c’è nessuno come lui sulla terra. È un uomo integro e giusto, che mi teme e si tiene lontano dal male”.  Satana rispose a Dio: “È forse per nulla che Giobbe teme Dio? Non hai messo una siepe intorno a lui, alla sua casa e a ogni cosa che possiede? Hai benedetto l’opera delle sue mani, e il suo bestiame è aumentato molto nel paese. Prova invece a stendere la mano e a toccare tutto ciò che ha, e vedrai se non ti maledirà apertamente”. Quindi Dio disse a Satana: “Ecco, ogni cosa che ha è nelle tue mani. Bada solo di non toccare lui stesso!” Così Satana si ritirò dalla presenza di Dio.
Un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo vino a casa del loro fratello maggiore, arrivò da Giobbe un messaggero che disse: “I bovini stavano arando e le asine stavano pascolando lì vicino, quando i sabei hanno fatto un’incursione, li hanno portati via e hanno ucciso i servitori con la spada. Io sono l’unico sopravvissuto e sono venuto a riferirtelo”.
Mentre questo parlava ancora, ne arrivò un altro che disse: “Il fuoco di Dio è sceso dai cieli, è divampato fra le pecore e i servitori, e li ha consumati. Io sono l’unico sopravvissuto e sono venuto a riferirtelo”.
Mentre quello parlava ancora, ne arrivò un altro che disse: “Sono venute tre bande di caldei che si sono avventate sui cammelli, li hanno presi e hanno ucciso i servitori con la spada. Io sono l’unico sopravvissuto e sono venuto a riferirtelo”.
Mentre quest’altro parlava ancora, ne arrivò un altro che disse: “I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino a casa del loro fratello maggiore, quando all’improvviso dal deserto si è alzato un forte vento che ha colpito i quattro angoli della casa, così che questa è crollata sui giovani e li ha uccisi. Io sono l’unico sopravvissuto e sono venuto a riferirtelo”.
Allora Giobbe si alzò, si strappò le vesti e si rase il capo. Poi, inginocchiatosi con il viso a terra, disse: “Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo vi tornerò. Dio ha dato e Dio ha tolto. Si continui a lodare il nome di Dio!”.
In tutto questo Giobbe non peccò né accusò Dio di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Poi arrivò il giorno in cui i figli del vero Dio si presentarono al suo cospetto, e con loro entrò anche Satana per presentarsi al cospetto di Dio.
Dio gli chiese: “Da dove vieni?” Satana rispose a Dio: “Dal vagare e dal camminare per la terra”. Allora Dio disse a Satana: “Hai notato il mio servitore Giobbe? Non c’è nessuno come lui sulla terra. È un uomo integro e giusto, che mi teme e si tiene lontano dal male. È ancora fermo nella sua integrità, nonostante tu cerchi di istigarmi contro di lui perché lo distrugga senza motivo”. Ma Satana rispose a Dio: “Pelle per pelle. L’uomo darà tutto ciò che ha per la sua vita. Prova a stendere la mano e a toccarlo fino alle ossa e alla carne, e vedrai se non ti maledirà apertamente”. Quindi Dio disse a Satana: “Ecco, è nelle tue mani. Bada solo di non togliergli la vita!” Così Satana si ritirò dalla presenza di Dio e colpì Giobbe con dolorosi foruncoli dalla testa ai piedi. Giobbe prese un coccio per grattarsi, e se ne stava seduto in mezzo alla cenere. Alla fine perfino sua moglie gli disse: “Rimani ancora fermo nella tua integrità? Ma maledici Dio e muori!” Ma lui replicò: “Parli come una donna insensata. Dovremmo accettare dal vero Dio solo il bene? Non dovremmo accettare anche il male? In tutto questo Giobbe non peccò mai con le sue labbra.”

Le mie prove, in parte, già le conoscete ma non posso tralasciare di parlarvi ancora una volta della perdita di Clara, la mia diletta e unigenita figlia. Può un uomo sopportare prova più grande? Coloro fra voi che sono padri e madri, riescono ad immaginare quale inferno possa aver attraversato? Forse sì. Ringrazio enormemente l’Esistenza ogni giorno per avermi lasciato, come Giobbe, in balia delle forze malvagie: senza quella devastante prova ora certamente non potrei scrivere, fare musica e ogni altra azione che compio, con il fuoco che mi anima. Sento ardere nel petto un cuore palpitante che mi spinge ad agire in favore dei miei simili, soprattutto coloro che possono sintonizzarsi con la mia lunghezza d’onda. Se non sentite questa vibrazione e nemmeno quella di uomini ben più svegli e potenti di me, come -citando Uomini del passato- Rudolf Steiner, Aivanhov, Gurdjieff, Osho, Krishnamurti, o quella di Uomini del momento presente come Eckart Tolle, Massimo Bianchi, Salvatore Brizzi o Thomas Yorman Vitulano……siete in grave pericolo.

In armonia con la svolta planetaria, il lavoro che svolgo ha l’obiettivo di creare un punto di attrazione e di riferimento per coloro che sono stanchi del vecchio sistema di cose e anelano a quello nuovo. Io vivo solo per portare a termine la mia missione e nessuna circostanza riesce a distrarmi; non mi fermerò fino a quando non sarò certo di aver fatto tutto il possibile per spargere semi di risveglio. Certo non posso e nemmeno voglio costringervi a mollare tutto per correre con me verso la meta anelata; non posso trascinarvi forzatamente con me sul percorso salvifico in cui già sto camminando: siete voi che dovete, coscientemente e volontariamente, alzarvi e camminare, di buona lena. 
Io sono pronto per entrare nel Nuovo Mondo: e voi? Se la risposta è sì, allora seguitemi!