Quando sono davvero in me, quando riesco a gestire al meglio
i miei veicoli terreni, ho sempre più spesso la percezione di quel che son
venuto a fare su questo bel pianeta: amare.
Amare non è qualcosa che puoi decidere di fare, qualcosa da
pianificare. Amore è quel che semplicemente accade quando allontani la paura,
quando senti di essere strumento del divino, quando non vivi nel passato o nel
futuro ma solo adesso.
Amo quando osservo senza giudicare, quando soffro e
ringrazio comunque per quel che accade, consapevole che sia sempre il meglio
per me.
Amo ovviamente anche e soprattutto quando produco opere
artistiche.
Quando faccio fotografie mi emoziono perché sento che il
momento dello scatto è un istante magico in cui debbo giocarmi tutto: devo assolutamente
riuscire a imprimere nella foto la bellezza che vedo e soprattutto l’emozione
che provo nel coglierla.
Quando scrivo brani musicali o canto sento più che mai di
essere un uomo grandemente privilegiato nell’essere scelto dall’esistenza per
portare più bellezza dove già ce n’è così tanta…
Anche quando scrivo, come adesso, pigiando i tasti del mio
computer, mi sento animato da qualcosa d’indefinibile, ma che forse può essere
sintetizzato ancora una volta in una sola parola: amore.
E amare è certamente quel che sono venuto a fare sulla
terra, io che come voi vengo dall’Uno, il cui maggiore intento è appunto quello
di manifestare costantemente e meravigliosamente tale sentimento.
Quindi, pregno di questa forza che muove l’universo, vi
scrivo perché è necessario che voi tutti vi sforziate di abbandonare i
meccanismi che v’impediscono di sperimentare appieno l’amore; non abbiate
paura….smettete di situarvi in una zona di falsa sicurezza in cui cercate di
controllare ogni cosa! Cosa state aspettando? Che vi si presentino davanti il
Cristo o Osho?
La strada è stata aperta e ben delineata da questi e altri
maestri: dovete solo semplicemente imboccarla con fiducia e determinazione.
Ho ancora l’impressione che facciate troppo lavorare il
vostro corpo mentale: leggete, leggete quintali di libri, visitate migliaia di
pagine fb alla ricerca di qualcosa che vi stimoli, che vi distolga dall’ipnosi
in cui vi trovate!
Semplificate la vostra vita, ripeto, semplificatela!
Concentratevi su poche cose, sull’essenziale.
Ancora una volta vi ricordo che abbiamo a disposizione
strumenti importanti:
come dimenticare ad esempio quanti musicisti straordinari
hanno canalizzato opere meravigliose, ascoltando le quali potete davvero pulire
i vostri corpi dalla paura e dalle emozioni grossolane!
E la pittura, è forse da meno? Come mai, quando mi sento
fuori dal centro, mi basta guardare un bel dipinto per allontanarmi in un
momento da quella condizione disagevole? Io credo che se ci riesco io potete
farlo anche voi!
L’anno scorso ho avuto alcuni importanti e consistenti
episodi di risveglio: ebbene, sapete come e perché sono avvenuti? E’ perché
sono stato parecchi mesi in un monastero? E’ forse perché mangio correttamente
da molti anni? E’ perché ho fatto tanti seminari sul risveglio spirituale? No,
non credo: quel che ho capito essere stata determinante è soprattutto la mia
esasperazione, l’essere stufo di sentirmi uno stupido ed inutile bipede che si
aggirava per il pianeta lamentandosi di continuo. E’ accaduto qualcosa solo
dopo che la mia richiesta di risvegliarmi si è fatta più pressante e incisiva,
al punto da gridare disperato chiedendo aiuto a Dio dicendo addirittura “TU MI
DEVI RISVEGLIARE!”
Sono sicuro che sia stato questo mio PRETENDERE di uscire
dal bozzolo letargico in cui mi trovavo ad aver causato un balzo quantico come
mai era accaduto prima!
Allora, cosa aspettate?
Pensate forse di riuscire a smuovere il Creatore con le
vostre patetiche preghierine della sera?!? Ma davvero credete che facendo attenzione con l’esercizio
della porta o mentre vi spogliate o vestite potrà cambiare la vostra
condizione?
E se fate Ho-ponopono o recitate la Preghiera di Gesù per
mezz’ora al giorno credete che potrete ottenere qualcosa?
Perché i Padri della chiesa riuscivano nell’intento di
“separarsi dal mondo” e vivere nella coscienza del Regno? Semplicemente
perché erano focalizzati costantemente sul risveglio, sul ripulirsi, sul volere
essere santi!
Fino a che vi perderete in internet o in altre faccende
“tanto importanti” tutto il giorno e dedicherete a Dio solo gli avanzi, quel
che otterrete sarà solo una misera consolazione nella gabbia in cui continuate
a essere imprigionati.
Voi siete figli e figlie di Dio: non dimenticate che avete
il compito di ritrovare la vostra gloriosa discendenza.
“Poiché tutti quelli che sono condotti dallo spirito di Dio,
questi sono figli di Dio. Poiché voi non avete ricevuto uno spirito di schiavitù
che causi di nuovo timore, ma avete ricevuto uno spirito di adozione come
figli, mediante il quale spirito gridiamo: “Abba, Padre!”
Lo spirito stesso rende testimonianza col nostro spirito che
siamo figli di Dio.
Se, dunque, siamo figli, siamo anche eredi: eredi in realtà
di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche
glorificati.
Quindi ritengo che le sofferenze del tempo presente non sono
di alcuna importanza in paragone con la gloria che sarà rivelata in noi. Poiché l’ansiosa aspettazione della
creazione attende la rivelazione dei figli di Dio. Poiché la creazione fu
sottoposta alla futilità, non di propria volontà, ma per mezzo di colui che la
sottopose, in base alla speranza che la creazione stessa sarà pure resa libera
dalla schiavitù della corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio.”
Romani 8:14-21
Che il Padre continui a benedire i nostri sforzi di uscire
dal sonno della coscienza!
Enrico D’Errico
egosumanima