23 gennaio 2014

Farete cose più grandi di me 2


Questa serie di post è scritta pensando a tutto il genere umano ma è anche e soprattutto rivolta a coloro che durante il loro percorso di risveglio cominciano a sentire il bisogno di parlare ad altri, condividendo la propria esperienza cardiaca. 

Nello stato di coscienza comune, le persone hanno scarsa stima di sé e tendono a non valorizzarsi affatto.
Tutto l'insegnamento del Cristo, il guerriero più impavido e rivoluzionario che si sia mai incarnato sulla terra, è incentrato e improntato proprio sul concetto di valorizzazione di sé stessi; se ti conosci, se vedi come sei fatto, diceva e dice, puoi trasformare le tue caratteristiche più grossolane in qualita piu elevate, le quali diventano esse stesse potenti armi di risveglio per te e per gli altri. Con queste armi puoi ben attrezzarti, combattere al mio fianco l'eccellente combattimento della fede e un giorno potrai fare persino cose più grandi di me.
Quest'ultima assicurazione ci viene data dal versetto 12 del capitolo 14 del libro di Giovanni.
"Verissimamente vi dico: Chi esercita fede in me farà anche lui le opere che io faccio; e farà opere più grandi di queste."
Lo spirito del Cristo ha impregnato e continua a impregnare ogni atomo esistente. La sua forza dirompente fa breccia anche nella materia più grossolana, spiritualizzandola.
Col tempo anche gli individui più grezzi e refrattari si rendono disponibili all'ascolto del messaggio salvifico e, poco a poco, si lasciano "cristificare". Ogni loro caratteristica e tendenza "naturale" è sottoposta alla luce e alchemizzata.

Arriva il momento in cui ogni creatura sul pianeta desidera unirsi al coro di chi già loda Dio e ciò che prima era solo un fardello gravoso ora diventa un carico piacevole e leggero (Matteo 11:30); ogni azione, prima compiuta meccanicamente,  acquista consapevolezza ed è resa sacra.

Ogni individuo vede svolgere in sé il consueto e antico combattimento tra ciò che desiderano fare i corpi e la visione a cui aspira sempre più fortemente e frequentemente.
A conferma della ineluttabilità della legge di compensazione si alternano momenti di serenità e chiarezza di intenti a momenti di sconforto e confusione.

Col tempo e la paziente fiducia, il continuo indefesso lavoro si di sé e la preghiera incessante, il nostro centro acquista stabilità finalmente permanente.

Ma chi dovrebbe quindi insegnare ad altri? Quando si è realmente pronti per farlo?

Tutti dovrebbero farlo ed effettivamente un giorno lo faranno, ma è necessario che ogni aspirante all'insegnamento abbia per lo meno sviluppato una buona capacità di osservazione, così da consentirgli di vedere con chiarezza quali sono le ragioni che lo spingono a donarsi, a sacrificarsi.

In teoria solo un risvegliato ha i requisiti per parlare, per insegnare; non ci sono più attaccamenti al giudizio altrui, non ci sono più motivi di interesse personale, c'è un centro di gravità permanente e soprattutto egli incarna pienamente l'ordine divino "ama il prossimo tuo come te stesso".

Ma ognuno può e deve dare il suo contributo pur essendo ancora sul cammino del risveglio; ognuno può contribuire con la sua particolare visione, il suo colore speciale, il suo profumo unico e inimitabile.
Se ci si lascia attraversare dal fiume dell'Esistenza, la sua acqua ci lava dalle nostre grossolanità, dal nostro egocentrismo, le nostre fissazioni patologiche e così possiamo diventare portavoce del divino. 
Portare più bellezza sul pianeta non è un privilegio riservato a pochi eletti ma è un dovere di tutti.

Che il Padre ci aiuti quindi a non tenere ciò che abbiamo ricevuto solo per noi, ma a distribuirlo con entusiasmo a coloro che, grazie al suo spirito, vengono attratti dalla nostra attività divulgativa e da ciò che incarniamo.

continua...

Enrico D'Errico
Moriturus te salutat