21 agosto 2013

Comunicare

Circa due mesi fa ho realizzato un brano musicale il cui testo è il seguente:


"Li vedi avanzare con passo sicuro, sembrano quasi contenti.
Ma tu stai attento, non farti ingannare: lo so, posson sembrare vivi.
E’ una cosa davvero impressionante: 
se guardi i loro occhi non ci trovi niente!
Sembrano donne, sembrano uomini ma non sanno ballare
questa danza della vita che gli gira intorno.
Sono uomini e donne sempre fuori tempo,
e fingono bene di non provar sgomento.
E’ una cosa davvero impressionante: 
se guardi i loro occhi non ci trovi niente!"

In questo testo sono riuscito finalmente a descrivere una sensazione che ho da alcuni anni a questa parte: quando incontro persone, quando parlo loro, quando guardo i loro occhi...ho sempre più spesso l'impressione che lì dentro non ci sia niente, che l'anima sia molto lontana, come sparita, quasi assente!
Lo so, forse questa non è una cosa molto bella da riferire, magari alcuni di voi penseranno che sto impazzendo.....
Naturalmente non mi importa molto di quel che potete pensare sul mio conto; sono più interessato a ciò che io penso di me stesso...e devo dirvi che sono sempre contento quando riesco ad aprire il mio cuore con voi che restate sempre e comunque i miei migliori amici.

E ancora...
a luglio, su un settimanale molto noto che esce al venerdì, allegato ad un famoso quotidiano, ho letto qualcosa che mi ha colpito; ora ve ne riporto "paro paro" le parole: 
"Sono una signora di 80 anni e vorrei che lei mi aiutasse a capire quel che sta succedendo. Frequento molto i mezzi pubblici, metro e autobus.
Ho notato con sgomento che tutti, dico tutti, hanno la testa sul cellulare e quando salgono e scendono i loro occhi non si staccano mai dall'apparecchio."
Interessante vero? Beh, anch'io come la donna dell'articolo ho notato questa nuova patologia, questo fenomeno che cresce di giorno in giorno...   oh si, bisogna condividere, comunicare......oooh....social network!!!



E così, pensa e ripensa, stasera, passeggiando nel bellissimo quartiere della Garbatella ho capito in un lampo quanto sono cretino a non esserci arrivato prima! Certo....questo comunicare compulsivo, incessante e continuo non è altro che il segno del tentativo vano e angoscioso di rimediare alla mancanza di comunicazione con Dio; è il segno evidente che l'uomo è veramente arrivato alla fine del suo viaggio e più in la di così proprio non può più andare. Tra breve, questo figliuol prodigo, intraprenderà il viaggio per tornare alla casa del Padre, ma fino ad allora continuerà ad annaspare, a cercare in ogni modo possibile di non avvertire quella solitudine omnipervadente, quella sensazione agghiacciante che non lo molla mai.....
"Dio mio, Padre mio, dove sei?" vorrebbe dire.....ma non riesce a farlo, non può farlo...
L'unica cosa che può fare e non staccare mai gli occhi da uno schermo, sia esso un pc, un tablet o uno smartphone, perché l'importante è cercare di non sentirsi mai soli!

eeeh, ma che pessimismo....che negatività Enrico...
No, non mi sento impregnato di questo, non vedo nulla di sbagliato in ciò di cui vi ho parlato: è semplicemente quel che doveva accadere. Fa parte di quell'immenso puzzle di avvenimenti di cui parla la Bibbia e che avrebbero contraddistinto la fine di un sistema di cose, la fine di un epoca, di un modo di pensare.
Ve ne parlo affinché voi, miei amati, possiate  insieme a me aderire all'invito di Gesù che dice: "Quando vedrete avvenire tutte queste cose, alzatevi e levate la testa perché la vostra liberazione si avvicina!".

Enrico D'Errico