Questo è il seguito del post pubblicato ieri dal titolo "Dio ha tanto amato il mondo" ed è tratto da un capitolo del mio libro "Io sono un'anima" in cui parlo della legge di analogia.
La strage degli
innocenti
Com’è dentro, così è fuori.
Se lasciamo morire il nostro bambino interiore, nessuno se
ne accorge. Ma il Signore lo vede, e prova compassione per un così grave
delitto. “Lì dentro”, Lui pensa, “c’è un essere che sta soffrendo perché
privato del suo potenziale di crescita. Una creatura del Padre che non potrà
apprezzare il calore di un abbraccio, che non riuscirà a commuoversi vedendo i
colori della vigna d’autunno, che non potrà notare le sottili differenze tra il
profumo del gelsomino e quello della magnolia, un’anima alla quale sarà negata
la possibilità di vedere l’infinito negli occhi della persona amata”.
Ecco perché ha reso possibile, mediante il suo immenso amore
per il genere umano, la creazione di una strategia atta a far risvegliare la
nostra coscienza; una legge che ci consenta di vedere ciò che facciamo a noi
stessi. Ciò che facciamo di nascosto al bimbo, all’innocente che è in noi,
si rende immancabilmente manifesto all’esterno, in maniera più che evidente.
Se leggete l’episodio biblico in cui si narra del tiranno Re
Erode e della sua implacabile determinazione di trovare Gesù e ucciderlo, so
che molti fra voi, immedesimandosi nel racconto, si sentiranno scossi per la
ferocia della strage degli innocenti. Vi prego però di tralasciare per qualche
minuto le vibrazioni emozionali della vostra pancia e cercare invece una
connessione con il vostro sé più profondo; cercate ancora una volta uno spazio
di silenzio per riflettere e per ascoltare voci che in genere non siamo in grado
di udire. Ascoltate con premura e attenzione: forse c’è già qualcuno che vi
parla, forse è proprio il vostro piccolo infante ferito e in pericolo di morte.
Chi è questo Erode, riferito a noi?
Il Re Erode rappresenta tutte le forze negative, crudeli e
assassine, alle quali permettiamo di sopprimere, uccidere il bambino interiore.
Erode sei tu quando sopprimi con implacabile determinazione
ogni anelito al vero, quando ti mantieni sordo e cieco alle richieste del bimbo
che vorrebbe lasciarsi andare al gioco della vita.
Erode sono tutti coloro che, spacciandosi per esperti delle
cose della vita, si permettono di giudicare impietosamente le tue azioni,
soprattutto quando si discostano dalla convenzionalità.
Tu ovviamente sei anche quel bambino; non gli è stato
permesso di fare ciò che voleva, non ha potuto sviluppare il suo meraviglioso
potenziale individuale.
Erode è la grettezza del mondo, l’infante è la possibilità
di risveglio per un pianeta dormiente dove sono in vigore leggi di
sopravvivenza che non devono essere modificate, pena la persecuzione e la morte
per coloro che si frappongono a quest’antico gioco meschino.
Enrico D'Errico
Enrico D'Errico