14 agosto 2013

I rumori: che fastidio!


Questo post approfondisce l’argomento dell’analogia ed è la continuazione di quello pubblicato il 10 agosto su Erode e la strage degli innocenti.

Io vivo a Roma accanto a una grande arteria che unisce il centro all’Eur, e c’è traffico  per circa 20 ore al giorno; ma, per quanto riguarda il rumore, l’orario peggiore è dalle 21 alle 3 perché il traffico diminuisce e così le moto di grossa cilindrata possono sfrecciare liberamente sui lunghi rettilinei privi di auto-velox. Il rumore è veramente assordante e questo spesso mi ricorda un amico che vive in Puglia: stasera ho deciso di parlarvene e per farlo mi servirò anche di uno stralcio del mio libro, al capitolo 4 della seconda parte.*

L’Analogia
L’analogia è un sistema geniale, semplice e utile per comprendere cose che possono sembrare incomprensibili.
E’ giunto finalmente il tempo di spazzare la mente da ignobili condizionamenti. C’è stato insegnato che certe cose non sono alla nostra portata, che sono segrete, misteriose e insondabili; argomenti per i quali abbiamo sempre bisogno di una mediazione, di qualcun altro che ci dica come stanno veramente le cose.
Già, ma come sapere se coloro ai quali ci rivolgiamo conoscano la verità e inoltre non abbiano interesse a manipolarla?
Essi forse ci dicono: “Non capisci certe cose? Lascia stare, non sta a te indagare, sono cose di Dio!”.

Bene, questo modo di agire è castrante e fuorviante: nulla di ciò che esiste è segreto, occultato e incomprensibile. Viviamo infatti in un tempo speciale in cui è possibile instaurare una connessione diretta, senza mediazioni, alla Conoscenza.
Possiamo con fiducia e umiltà, chiedendo assistenza a Colui che sa ogni cosa, conoscere pian piano meraviglie che fino a ora sono rimaste segrete per il semplice fatto che quasi nessuno si è dato la briga di cercare di scoprire la verità. Le Sacre Scritture affermano che nel tempo della fine vengono aperti nuovi rotoli e la Conoscenza diviene abbondante. Molto tempo fa maestri come Ermete Trismegisto hanno dato indicazioni su come indagare mediante una legge fondamentale che dice “Come in basso così in alto, come dentro così fuori”, che è come dire “Conosci te stesso (basso, dentro), e vedrai che riuscirai anche a capire le cose di Dio (alto, fuori)”.

Ovviamente non accade sempre che di punto in bianco ci s’illumini e si veda tutto subito.
E' un percorso graduale e progressivo, ma anche intervallato da improvvisi balzi quantici, e ogni volta che accade ci accorgiamo che prima non vedevamo niente, che realmente “non abbiamo occhi per vedere” (Marco 8:18).
Ci rendiamo conto che nulla è celato nella creazione se non a chi vuole restare nell’ignoranza e nel sonno della coscienza. Sono molto felice di avere scoperto la legge dell’analogia e felice di poterla insegnare.
Vedete, non si tratta di sentirsi onnipotenti, onniscienti, in opposizione a sentirsi degli esserini insignificanti, dei bipedi che trascorrono una vita misera tirando a campare, no.
Usciamo da questa visione duale, così “orizzontale” e grossolanamente del mondo.  Con l’aiuto dei maestri e soprattutto di Gesù Cristo noi possiamo “verticalizzare” la nostra coscienza e la nostra conoscenza, vedere ogni cosa in unità, perfezione e bellezza.


Ma facciamo un semplice esempio pratico :

come in basso    -   le cellule del corpo
così in alto          -   l’essere umano

Come le mie cellule fanno parte di un corpo unico, pur non avendone coscienza, anche gli esseri umani fanno parte di un altro corpo non rendendosene conto.
Quindi per arrivare a comprendere qualcosa d’invisibile ai miei occhi, ragiono su qualcosa che invece conosco e di cui ho esperienza. Questo è il PENSIERO ANALOGICO.
Lavorando su di sé e utilizzando leggi come quella dell’analogia, c’è consentito vedere, con stupore e riconoscenza, come ogni cosa è compresa in un insieme di un'altra, e così all’infinito.

Un altro esempio di analogia: se è vero che com’è in basso così è in alto, giacché i regni minerale, vegetale e animale ci servono come cibo, noi di chi siamo nutrimento? (vedi il post di Salvatore Brizzi)
La risposta è che tutto ciò che esce da noi nutre altre creature, sia a livello inferiore sia superiore. Quando mangiamo trasformiamo il cibo in feci e urina che vanno a nutrire il regno animale, vegetale e minerale. I pensieri diarroici e le emozioni negative nutrono esseri invisibili grossolani del mondo inferiore. I nostri pensieri armoniosi e le nostre emozioni di eccellente qualità alimentano esseri invisibili spirituali superiori a noi, i quali si nutrono solo di cibo delicato e sottile.
E’ facile quindi capire che come esseri umani abbiamo la grande  responsabilità e il privilegio di decidere riguardo alla qualità dei pensieri e delle emozioni che produciamo ogni giorno di continuo.
Conoscendo queste cose non possiamo certo più lamentarci se ci sentiamo depressi e nella nostra casa c’è un clima pesante. Se il pianeta è così pieno di odio e prevaricazione dipende solo da noi e quindi è assolutamente prioritario osservare con attenzione ciò che esce dalla nostra bocca e le emozioni che ci fanno vibrare costantemente.

I rumori: che fastidio!
Voglio raccontarvi la storia del mio amico Gino ** che vive nel sud-Italia, in Puglia. Ricordo che quando udii il suo racconto mi sbellicai dalle risa, ma certo per lui, il periodo trascorso in certe difficoltà deve essere stato molto duro.
Gino amava molto la tranquillità ma aveva un grosso problema: nella strada dove viveva, proprio di fronte a casa sua, c’era una falegnameria. Il rumore delle seghe che tagliavano il legname per molte ore al giorno, lo disturbava moltissimo. A nulla erano servite le sue lamentele rivolte sia al titolare della ditta, sia al comune della sua cittadina per lungo tempo. Alla fine, poiché sembrava non esserci altra soluzione, lui e la moglie decisero di trasferirsi in un’altra casa, cosa che fecero durante il mese di agosto.

Potete immaginarvi quanto grande fu il loro sconforto quando, a settembre, si accorsero che sotto il loro appartamento c’era un laboratorio, che in agosto era chiuso per ferie, con macchine che filavano tessuti per molte ore ogni santo giorno generando un frastuono bestiale!
Gino era disperato. Poi finalmente venne a conoscenza di argomenti che cambiarono completamente la sua vita; studiò e applicò su di sé le leggi che governano la terra e capì che forse i rumori all’esterno altro non erano che la materializzazione del rumore continuo che aveva nella sua testa: il brusio incessante dei suoi pensieri diarroici. Imparò a osservarsi e a praticare la meditazione e pian piano notò che nella misura in cui riusciva a calmare la mente, il rumore esterno gli dava meno fastidio. Poi quando infine riuscì a tranquillizzare la mente rallentando grandemente il flusso dei pensieri comprese realmente di essere lui stesso l’artefice del rumore all’esterno: il risultato fu addirittura che il laboratorio tessile fu trasferito da un’altra parte.

Questo interessante racconto fu per me di grande aiuto, confermandomi ancora una volta la veracità della legge “Come in basso, così in alto; come dentro, così fuori”, il mondo che è fuori è identico a me, è creato da me.
Osservatevi ogni giorno e scoprite la veridicità di queste parole, la verità che potrà rendervi liberi.

Enrico D'Errico


* “Io sono un’anima” presto disponibile in formato ebook.
** Gino è un nome inventato per proteggere la privacy del mio amico.