18 settembre 2013

La malattia: una nuova comprensione si fa strada (3)

Questo post si si ricollega alle informazioni di due precedenti articoli di cui trovate qui i link:

Recentemente ho avuto l'occasione di ascoltare alla radio un interessante programma in cui si parlava di narcolessia. Di che malattia si tratta? Ve lo spiego subito: quando, anche in presenza di Claudia Shiffer o Brad Pitt, oppure mentre assistete alla consegna del premio nobel in cui il premiato siete voi, vi addormentate improvvisamente e in modo profondo, siete sicuramente affetti da narcolessia. (Non si tratta quindi del morbo che ha contagiato il mondo intero, voi compresi, e cioè il sonno della coscienza!)




Negli articoli precedenti ho spiegato che noi non siamo nostri ma di Dio; quindi se usiamo il nostro organismo in maniera impropria o che si discosta dai progetti del Creatore per noi, lui ci invia avvertimenti che servano a farci capire che è necessario modificare  l'uso dei nostri corpi.
Naturalmente la medicina ufficiale, che non riesce nemmeno a curare un raffreddore, non ha alcuna possibilità di risolvere un problema così impegnativo come quello della narcolessia. Eppure non è poi così difficile comprendere la verità sulla malattia...certo che se si usa solo la mente concreta e le apparecchiature elettroniche, diventa impossibile capire la vera natura di qualsiasi fenomeno!

La malattia tende spesso ad enfatizzare l'uso improprio che l'uomo fa del corpo: mi spiego subito.

Se ad esempio un uomo dimostra nelle sue relazioni con gli altri di essere "senza cuore", freddo e privo di empatia, sarà molto probabile che sorga una patologia cardiaca che inevitabilmente si aggraverà se il paziente non trae profitto dalla sua sintomatologia. Quindi la persona che muore di infarto è sicuramente qualcuno che nel corso delle sue incarnazioni ha come tema portante la necessità di fare un migliore uso del cuore nei rapporti col prossimo.


Per quanto riguarda la narcolessia l'indicazione sembra piuttosto chiara: "Tu stai dormendo il sonno della coscienza in maniera decisamente profonda;  non vuoi svegliarti e non recepisci alcuna delle indicazioni che ricevi..... Bene, ora ti faccio dormire del tutto, anche fisicamente e in momenti in cui tu pensi di essere sveglio e quando effettivamente sarebbe necessario essere desti coi corpi". 
Quindi, come nel caso delle paralisi, l'anima "stacca la spina" dal corpo quando vede che la persona non vuole far fronte a una situazione difficile. *
Questo è quanto l'Esistenza, amorevole e impietosa, deve fare per ricondurre alcuni al corretto percorso evolutivo del pianeta.


L'Esistenza è come un maestro paziente ma fermo che è costretto a ripresentarti lo stesso compito da risolvere di vita in vita; se tu lo riconsegni non risolto, lui te lo ripresenta la volta dopo.

Quindi sarebbe utile veramente riflettere in profondità sul tuo modo di considerare la malattia. Intanto già il modo di definire una condizione di disagio con il termine "malattia" mi sembra denoti un modo di ragionare veramente puerile; inoltre il non volersi assumere la propria responsabilità (abilità nel darsi risposte) continuando a rivolgersi a un medico appartiene ormai alla preistoria.

D'altronde è evidente la ragione per cui si va spesso a fare dei controlli dal medico: in fondo in fondo le persone sanno che stanno abusando del proprio corpo e quindi cercano di sapere se il loro stile di vita sta provocando danni. Se la risposta del medico è "lei è sano come un pesce" il bipede ritorna a casa contento, contento soprattutto di poter continuare a ingurgitare quantità di cibo industriali stando davanti alla televisione; se invece qualche parametro degli esami non è a posto, il bipede, anziché moderare il suo stile di vita, preferisce assumere qualche farmaco che serva a tenere bassa la glicemia, bassi i trigliceridi, che lo faccia dormire bene, eccetera, eccetera.

In conclusione credo sia veramente importante che indaghiamo a fondo per comprendere dove ci siano aspetti da correggere nell'uso di noi stessi.
Supplichiamo quindi ogni giorno il Padre affinché ci invii il manuale di istruzioni per l'uso!

Enrico D'Errico


* Molto utile è l'aiuto che può dare il testo di Claudia Rainville "Metamedicina" edito da Amrita.