20 settembre 2013

Come mele d'oro in cesellature d'argento

Questo post fa seguito ai due dal tema "La forza del linguaggio"

Un uomo risvegliato conosce bene l'arte del linguaggio e sa cosa dire, quando e come parlare.

Il cervello umano a qualsiasi età, ma particolarmente nell'infanzia, registra gli importanti messaggi che vengono trasmessi dai genitori o da altri personaggi per loro importanti.
Ciò che dicono il padre e la madre è per il bambino come vangelo, per lui loro sono come dei. Non esiste altra possibilità per lui che credere a quanto detto dai genitori e applicarlo nella vita, TUTTA la vita.
Attenti quindi genitorii: ciò che dite determinerà il futuro dei vostri figli.

Alejandro Jodorowsky, nel libro "Psicomagia" parlando di psicogenealogia, consiglia i testi della studiosa Anne Ancelin Schutzberger:







Ma cosa è la psicogenealogia? E' un approccio che ci aiuta a scoprire da dove vengono alcune delle difficoltà che ci angustiano, ed è utile per prendere coscienza delle dinamiche generazionali, delle ripetizioni degli scenari familiari, per essere più consapevoli e liberi nelle nostre scelte di vita.
La Schutzenberger dice "Se si analizza attentamente il passato di un certo numero di malati di tumore in fase terminale, si nota che, spesso, sono persone che nell'infanzia hanno avuto una predizione su se stessi, persone che, inconsciamente, hanno un 'copione' della propria vita (o della vita dei loro familiari) e della propria morte, con tanto di data, momento, giorno ed età e, quando scocca l'ora 'x', sono effettivamente agonizzanti. Può succedere ad esempio a 33 anni - l'età di Cristo - o ai 45 - l'età in cui sono morti il padre o la madre - o a quando il proprio figlio ha compiuto sette anni, perché è a quell'età che sono rimasti orfani...
tutto questo, a causa di una specie di realizzazione automatica delle predizioni personali o familiari".

Analogamente, secondo lo psicologo americano Rosenthal, se il maestro giudica che uno studente svogliato non ha possibilità di recupero, non ne avrà.

Al contrario, se il pedagogo considera un bambino intelligente ma timido, e prevede che potrà migliorare, questi comincerà veramente a fare progressi. E' curioso, ma poiché è stato ampiamente dimostrato in diverse occasioni, tutto ciò aiuta a nutrire un profondo scetticismo verso coloro che, con il pretesto di possedere doti soprannaturali, si permettono di predire fatti che l'ignaro paziente tradurrà in desiderio personale per poter ubbidire algi ordini del veggente. Il paziente si assumerà la responsabilità di realizzare queste predizioni e, nella maggioranza dei casi, con conseguenze nefaste. Qualsiasi predizione implica un'assunzione di potere, grazie alla quale il veggente si diverte a raffigurare destini forzando il corso naturale di una vita.

Stesso discorso vale per le visite mediche, e in particolare quelle specialistiche. Le persone mettono nelle mani di individui sconosciuti la loro vita e questi spesso assumono posizioni di potere dalle quali

manipolano i pazienti.
Io non sono un medico e quindi, quando incontro persone che si rivolgono a me per una consultazione, devo agire sempre con molta cautela; una delle cose sulle quali spesso consiglio di fare attenzione sono le indagini di laboratorio per monitorare le proprie condizioni di salute. La mente di una persona semplice non è infatti in grado di gestire una diagnosi infausta: se il medico, leggendo gli esami clinici, dice "lei ha un tumore" la persona quasi certamente non riuscendo a elaborare la situazione, andrà completamente in crisi e inoltre farà in modo di realizzare "al meglio" le parole del medico.

Anche il Maestro Aivanhov in una sua conferenza parlò dell'importanza della parola:


 "...E siete anche maghi: possedete una bacchetta magica (la parola)
di cui non avete ancora sperimentato i veri poteri. Eppure lo
sapete: dite qualcosa di gentile a qualcuno, e subito vedete i
risultati. Lo insultate, e immediatamente vedete altri risultati:
non avete toccato la persona, non l’avete ferita con un
coltello, eppure quella persona è ferita come se avesse ricevuto
una coltellata. Sì, la parola è magica. Allora sorvegliate le
vostre parole. Per prima cosa però sorvegliate i vostri pensieri
e i vostri sentimenti affinché vi ispirino le parole grazie alle
quali, come maghi buoni, porterete ovunque il conforto, la pace e
la gioia."

E' senz'altro quindi necessario usare le parole con attenzione e osservare se esse scaturiscono dalla mente o dal cuore. Provenienti dal cuore sono sicuramente quelle di cui parla il libro di Proverbi capitolo 25, versetto 11, che dice: 
"Come mele d'oro in cesellature d'argento è una parola pronunciata al tempo giusto".