26 novembre 2013

Very Fast Natural Cooking©

Oggi vi parlerò dei miei seminari di cucina.
Molti anni di esperienze e di attenta osservazione dei bisogni delle persone che vivono in città mi hanno permesso di brevettare un sistema per alimentarsi che, nelle preparazioni culinarie, soddisfi appieno requisiti di semplicità e velocità , economicità (sono bravi tutti a far bene da mangiare con gamberoni, ostriche e formaggio castelmagno!), salubrità e gusto (in genere c'è il luogo comune idiota di pensare che se fa bene fa schifo e se è buono fa male): questo sistema  è il Very Fast Natural Cooking©
Nel mio blog Guarire il pianetatroverete spiegazioni  esaustive su questo metodo basato sul concetto fondamentale di  trasformare la vostra cucina in un laboratorio dove, al momento del pasto, assemblare alimenti cotti che avete preparato in precedenza. Naturalmente è indispensabile che poi partecipiate ai miei seminari dove è possibile vedere nella pratica come applicare il metodo.

Col tempo potrete imparare a padroneggiare l'uso del fuoco e dei condimenti, scegliere gli alimenti più adatti alle vostre condizioni di salute e al clima della giornata e preparare pasti dotati di una buona sinergia di gusto, colore ed energia. Un bel piatto misto, buono e salutare, deve tener conto di numerosi aspetti e oggi, con questo articolo, vorrei ampliare quello della consistenza. Ho notato spesso che le persone cucinano sempre le stesse cose, con gli stessi gusti e con gli stessi stili di cottura; questo approccio culinario non solo risulta noioso per gli occhi e il palato ma soprattutto crea stagnazione nell'organismo proprio perché non c'è polarità di gusti, di energia e consistenza. 

Ogni alimento può essere cucinato con diversi stili di cottura, ognuno dei quali creerà non solo colore, profumo e gusti diversi ma anche consistenze particolari. So che nel cucinare nessuno si preoccupa  di creare consistenze diverse e poi però vedo che dopo il pasto molte persone, restando insoddisfatte,  vanno dritte a prendersi un gelato per ritrovare la consistenza cremosa che era assente, o hanno nel cassetto della scrivania dell'ufficio crackers o grissini per soddisfare la voglia che inglesi e americani chiamano "crunchy", termine onomatopeico per definire il rumore che quell'alimento genera con la masticazione, parlo cioè della consistenza croccante.



Quello della consistenza sembra un fattore secondario di cui tener conto mentre si cucina ma vi assicuro che non lo è; ora, sebbene  sarebbe anche necessario vederlo nella pratica, cercherò di spiegarvi come si possono ottenere diverse consistenze, come morbidezza, cremosità e croccantezza.

La morbidezza è una consistenza molto facile da ottenere con verdure come carote, rape, zucca, cavolfiore; sarà sufficiente un taglio a pezzi piuttosto grossi e uno stile di cottura stufato o a vapore. 
Cucinando a vapore, diminuendo il tempo di cottura, posso anche ottenere una consistenza più croccante.
Anche scottando brevemente dei fagiolini o dei fagioli corallo posso ottenere una consistenza che sotto i denti risulti più crunchy.
Infine, parlando di cremosità, essa si otterrà facilmente sempre con cavolfiore, carote, rape e zucca cotte a lungo e poi frullate al fine di ottenere una purea. Straordinaria cremosità "budinosa" è possibile avere cuocendo a lungo qualsiasi tipo di cereale in chicchi e poi frullandoli o passandoli al passaverdura.

Ma... non vi viene voglia di cucinare? A me si, ma si sa, io sono una appassionato di cucina!
Vi assicuro però, che se parteciperete al corso di cucina base che organizzo a gennaio, saprò risvegliare la vostra creatività e la vostra passione!
Provare per credere....

Enrico D'Errico