28 novembre 2013

La storia segreta del nostro nemico più dolce: lo zucchero 1)

Chi segue il mio lavoro sa che pratico e insegno macrobiotica da molti anni e, dopo un primo periodo di rigidità tipica del neofita, sono diventato piuttosto elastico nella scelta del cibo. Per me ogni alimento è un dono del cielo e, sebbene io non cucini mai carne, latticini o solanacee, se mi invitate a casa vostra mangerò volentieri e con gratitudine quello che avete preparato. Su una sola cosa non faccio mai eccezioni: lo zucchero. Perché questa scelta? Semplicemente perché conosco il suo effetto e non mi piace subirne le conseguenze; ho fatto tanta fatica per arrivare a sentirmi come mi sento adesso: molto lavoro su di me e decenni di alimentazione sana. Se mangiassi zucchero in pochi giorni tutto ciò potrebbe anche sparire velocemente. Sto esagerando? Siii?!?
Sapete perché la pensate così? Perché siete quasi tutti assuefatti a questa droga così comunemente accettata, lo zucchero: il nostro nemico più dolce.

Se volete saperne di più vi riporto uno stralcio dal mio libro "Io sono un'anima".


"Prima che fosse introdotto nell’alimentazione dell’uomo moderno, lo zucchero era venduto solo nelle farmacie e usato come medicina o come sostanza voluttuaria. Gli arabi erano avvezzi a sniffarlo per procurarsi allucinazioni. Ora è diventato di uso comune nell’alimentazione quotidiana; oltre ad usarlo per dolcificare bevande varie, esso è largamente utilizzato dall’industria conserviera, dai panifici e in molti altri alimenti.

Si sentono spesso frasi come "lo zucchero fa bene al cervello", "lo zucchero è pieno di vita". Tali affermazioni sono soltanto slogan pubblicitari e non hanno alla base una corretta conoscenza sulla composizione dello zucchero e del suo effetto sul fisico e sulla mente.

Vediamo quindi com’è prodotto e cosa succede quando lo mangiamo.

Lo zucchero bianco viene estratto dalla canna da zucchero e dalla barbabietola ma durante il processo di lavorazione è privato della maggioranza delle sostanze di cui è composto, al punto che esso non può più essere considerato un alimento ma una caloria pura. Il nostro sistema digerente è organizzato per lavorare su alimenti integrali, così come esistono in natura. Quando mangiamo zucchero, lo stomaco e l’intestino si trovano realmente in grave difficoltà nel riconoscere ed elaborare un alimento così fortemente raffinato. Ad esempio, la canna da zucchero contiene una buona percentuale di calcio che è totalmente scartato dalla raffinazione; ma per digerire, quel calcio è necessario, e quindi esso è sottratto all’organismo. Prima viene recuperato da parti meno vitali, come i denti, ma poi, quando il consumo di zucchero è costante e ingente, il calcio è sottratto alle ossa. Questo spiega come mai la decalcificazione e l’osteoporosi siano problemi così diffusi in tante persone. Lo zucchero raffinato è certamente il peggior ladro di minerali ma analoghe difficoltà s’incontrano quando consumiamo zucchero integrale che spesso è quello bianco semplicemente ricolorato con la stessa melassa estratta durante il processo di lavorazione.


Per quanto riguarda l’apporto nutrizionale ed energetico, leggo, "non esiste alcuna necessità fisiologica di zucchero; ogni fabbisogno alimentare nell'uomo può essere soddisfatto pienamente senza dover ricorrere al cucchiaio di zucchero, bianco, scuro o grezzo, sia sotto forma di cibo sia di bevanda". *
Tutti sanno che abbiamo bisogno di zucchero per avere energia; ma, siccome l’industria dello zucchero è un business estremamente redditizio, non ci viene detto che il modo più semplice e naturale per assumere zucchero è quello di ricavarlo dai cereali integrali o dagli alimenti derivati da essi come il pane e la pasta. Questo tipo di zucchero entra in circolo più lentamente e non causa problemi di metabolizzazione, mentre quello raffinato, già bello e pronto, costituisce un’aggressione notevole soprattutto per il nostro pancreas. Esso metterà repentinamente in circolo sostanze per tentare di gestire l’improvviso apporto glicemico, col risultato che presto ci sarà un nuovo bisogno di assumere zucchero a causa del sopravvenuto stato d’ipoglicemia. Col passare del tempo questo processo "altalena" indebolisce sempre più la nostra personale capacità di gestire gli zuccheri e ciò conduce facilmente a stati cronici di debolezza o al diabete che è una delle patologie moderne più diffuse.
( *John Yudkin: dal libro “Puro, bianco ma nocivo”)                                                                                                                      

Parlando della dipendenza e dell'effetto che lo zucchero produce sulla mente, bisogna dire che solo chi non lo consuma da molto tempo può osservare su di sé le differenze rispetto a quando ne faceva uso. Una persona sana, appena si sveglia al mattino con la luce del sole, dovrebbe tirarsi su dal letto come un grillo, desiderosa di cominciare una nuova giornata di avventurosa attività. Chi consuma zucchero ha invece bisogno di molto tempo, forse un'ora o due, prima di sentirsi lucido, e ovviamente non può ottenere questo risultato senza la consueta tazza di caffè o tè dolcificata con zucchero.
Naturalmente, dopo appena un paio d'ore, sentirà un calo di energia fisica e lucidità mentale; siccome il pranzo è ancora lontano non potrà fare a meno di mangiare uno snack dolce o di bere un'altra tazza di una bevanda stimolante accompagnata magari da una bella brioche. Riuscite a notare in ciò che può sembrare a chiunque un modo di condurre la giornata e di alimentarsi del tutto normale, la modalità della dipendenza? Naturalmente a nessuno piace che qualcuno gli dica che è un drogato ed è personalmente difficile rendersene conto e ammetterlo. Se, quando incontrate per strada un tossico-dipendente che vi chiede del denaro, vi rifiutate di aiutarlo perché sapete che lo userà per drogarsi, immancabilmente egli vi risponderà che non è vero che fa uso di droghe, e che quei soldi gli servono per comprarsi da mangiare, o acquistare il biglietto del treno per tornare a casa poiché ha perduto il portafogli o altre panzane simili.
Certo, forse non vi piace sentirvi paragonare a degli eroinomani, ma provate a smettere di punto in bianco il consumo dello zucchero e poi vedrete come vi sentirete: vi assicuro che non penserete ad altro che a riprendere quella sostanza magica e dolce per tirarvi un po' su.

Lo zucchero vi sposta drasticamente dal vostro centro e vi tiene costantemente in uno stato di coscienza fintamente positivo e come inebetito. Il suo uso è particolarmente pericoloso adesso, periodo di grandi cambiamenti planetari che necessitano tutta la nostra capacità d’osservazione.
La maggior parte delle persone non stanno facendo nulla per adeguarsi al cambiamento vibrazionale e, senza rendersene conto, opponendosi a esso, provocano in loro stessi grande attrito. Cosa c’è dietro all’aumento vertiginoso delle malattie nervose? Come mai la gente si suicida così  facilmente in caserma, a scuola per un brutto voto o perché ti lascia il fidanzato, o perché ha perduto il lavoro o gli riducono il salario? Come mai tanti uomini uccidono i propri familiari e poi si ammazzano? Come mai tanti figli uccidono i propri genitori?

Le pressioni delle circostanze familiari o di lavoro sono forti ma, vissute in questo particolare momento energetico planetario, sono insopportabili; vi ripeto, è come se il cervello fondesse. Il nostro cervello è in effetti paragonabile ad un trasformatore elettrico che riceve le elevate energie planetarie e le adatta al corpo.  Questo nostro “trasformatore elettrico interno” ci permette di mitigare gli effetti di un’energia troppo intensa, ma esso è tarato su una certa potenza; in caso l’energia elettrica che arriva sia eccessiva il trasformatore si fonde.
Questo è il problema cui è sottoposta l’umanità in questo momento. I Maestri di tutti i tempi, primo fra tutti Gesù Cristo, ci invitano a elevare il nostro stato di coscienza, a cambiare il voltaggio del nostro trasformatore per renderlo idoneo a sopportare e gestire l’energia che sta irradiando sul pianeta. Questo nuovo salto di corrente genera cambiamenti enormi che sono in grado di attraversare indenni solo coloro che seguono le istruzioni del creatore del nostro corpo, trasformatore compreso. Le persone stanno impazzendo ovunque sul pianeta e nessuno ne comprende la vera ragione: la verità è che il loro cervello si sta fondendo.
I quotidiani e le televisioni, minimizzano ciò che dovrebbe essere fatto conoscere ed enfatizzano le cose meno importanti ma che possano confondere le idee.

Un fattore che può contribuire molto ad adattarci ai cambiamenti energetici planetari è sicuramente cambiare alimentazione, infatti anche il cibo modifica radicalmente la composizione chimica ed energetica del corpo.
Mangiare in modo naturale può veramente cambiare la nostra vita, la nostra percezione della realtà, il nostro sguardo sulle cose. Sino a che non sviluppiamo la coscienza, la consapevolezza, siamo solo identificati con il nostro corpo, il lavoro e la famiglia; così si vive in maniera meccanica, ripetitiva e si percepisce costantemente un senso di precarietà: questa non è Vita ma sopravvivenza.
Viviamo in una trappola: possiamo anche renderla dorata ma sarà sempre una prigione. Tutti viviamo come in una sorta di bozzolo letargico.
Cosa possiamo fare dunque? Come possiamo ampliare la nostra consapevolezza?
Un modo è cominciare a mangiare meglio: io l’ho sperimentato e ora lo voglio condividere con gli altri. Mangiar bene provoca un cambiamento fisiologico e una sorta di trasmutazione alchemica: le nostre cellule a poco a poco si purificano rilasciando i materiali più grossolani; cominciamo così ad acquisire una diversa apertura di coscienza e ci rendiamo conto che non siamo solo il corpo di cui ci serviamo.
Due raccomandazioni importanti voglio darvi: astenetevi con impegno dallo zucchero raffinato e dai cibi che lo contengono e cercate di migliorare la vostra masticazione, ricordandovi che la ptialina, la sostanza che trasforma gli zuccheri del cibo in qualcosa di fruibile per l’organismo, si trova solo nella saliva; più mastichiamo e più disporremo di energia senza le controindicazioni dell'assunzione dello zucchero bianco".

Inoltre, a partire dalla prossimo articolo, ho pensato di pubblicare qualche post trascrivendo alcuni stralci di uno dei migliori libri esistenti sull'argomento dello zucchero: Sugar Blues.






"Un bel giorno, tanto tempo fa... *



Continua in  "Il mal di zucchero: la storia segreta del nostro nemico più dolce 2)"




   * W. Dufty: Sugar blues-Il mal di zucchero. Macroedizioni

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