18 novembre 2013

Istruzioni a un cuoco zen 1)

Ho letto molti libri sull'argomento del cibo e sulla cucina ma quello che più mi ha emozionato resta sempre “Istruzioni a un cuoco zen: ovvero come ottenere l'illuminazione in cucina".
Detto così sembra il solito titolo cretino con approccio tipicamente new age; invece è un testo straordinario in cui si mostra come ogni mestiere, anche quello del cuoco, offra a chi lo esercita l'opportunità di realizzare la suprema manifestazione della mente zen.



Utilizzerò questo post per riportare alcuni brani che sono certo apprezzerete come spesso hanno fatto gli allievi dei miei corsi di cucina, e in particolare coloro che hanno partecipato al seminario di approfondimento "Spiritualizzare la materia".
"Fin dall'antichità, nelle comunità che praticano la Via del Buddha,* sono stati istituiti sei incarichi per dirigere gli affari del tempio. I monaci responsabili di ciascun incarico sono tutti discepoli del Buddha, e svolgono le attività del Buddha, tramite i propri compiti rispettivi. Tra questi vi è il tenzo, responsabile della preparazione dei pasti per la comunità.
Nel Chanyuan Qinggui ** è scritto che 'la funzione del tenzo è di preparare i pasti per i monaci'. Quel compito è stato sempre svolto da maestri stabili nella Via e da altri che avevano risvegliato in sé lo spirito del bodhisattva. Una tale pratica richiede l'esaurimento di tutte le vostre energie.*** Se l'uomo a cui è affidato tale compito è privo di quello spirito, sopporterà soltanto avversità e sofferenze inutili che non avranno alcun valore nella ricerca della Via.Il Chanyuan Qinggui dice ancora: 'Metti al lavoro la tua mente illuminata, sforzandoti costantemente di servire pasti svariati che siano appropriati al bisogno e all'occasione, e che permettano a tutti di praticare con il corpo e la mente senza il minimo ostacolo' ".

* In giapponese butsudo; vivere secondo la Via del Buddha significa "vivere stabilizzando costantemente la propria vita".
** Consiste in 10 volumi delle più antiche regole esistenti per dirigere un monastero.
*** Cioè riversare le proprie energie nella ricerca della Via del Buddha.


Come vedete in queste comunità monastiche sapevano bene che il cibo influisce grandemente sulla nostra condizione psico-fisica e quindi sceglievano con cura le persone a cui affidare la responsabilità di preparare i pasti.

"Esaminerò ora il lavoro svolto dal tenzo in una giornata. Dopo il pranzo il tenzo dovrebbe andare dallo tsusu e dal kansu a prendere il riso, le verdure e gli altri ingredienti per la colazione e il pranzo del giorno seguente. * Dopo, li deve maneggiare con cura come se fossero i suoi stessi occhi. Renyong di Baoneng disse: 'Usa le proprietà e i possessi della comunità con cura, come se fossero i tuoi stessi occhi'. Il tenzo dovrebbe maneggiare tutto il cibo che riceve con rispetto, come se dovesse servire per il pranzo dell'imperatore. Il cibo cotto e crudo deve essere maneggiato nello stesso modo. Quindi tutti i responsabili si incontrano in cucina o nella dispensa e decidono quale cibo si debba preparare per il giorno seguente, ad esempio, il tipo di farinata di riso, le verdure, il condimento. Il Chanyuan Qinggui dice: 'Nel decidere la quantità del cibo e il numero dei contorni per la colazione e il pranzo, il tenzo dovrebbe consultare gli altri responsabili. Quando hanno scelto le pietanze, dovrebbero esporre il menù sul tabellone degli avvisi davanti alla stanza dell'abate, come pure davanti alla stanza per lo studio' "

* Nell'antichità, nei monasteri erano serviti solo due pasti al giorno.





Il cibo va trattato con molta cura e rispetto; anche il Maestro Aivanhov ribadisce questo concetto nel suo eccellente libro "Lo yoga della nutrizione" che stiamo prendendo in considerazione nei nostri post. Esso viene preparato in 'laboratori divini' e solo se riflettiamo sugli aspetti spirituali che lo costituiscono mentre cuciniamo e mentre mangiamo, esso sarà in grado di nutrire i nostri corpi più sottili.
Per quanto riguarda il redigere un menù, questa è una cosa che insegno in tutti i miei seminari. Prima di preparare il pasto è necessario sedersi con calma, riflettere su come ci si sente e sui bisogni dei nostri familiari, percepire il tempo atmosferico e permettere all'impulso creativo di impossessarsi di noi. Inoltre il menù ci consentirà di organizzarci meglio e di restare focalizzati maggiormente su le cose da preparare.


"Dopo di ciò, possono cominciare i preparativi per la colazione della mattina seguente. Non dovete lasciare agli altri il compito di lavare il riso o la preparazione delle verdure, ma dovete compierlo con le vostre mani. Concentrate tutta la vostra attenzione sul lavoro, vedendo solo quel che richiede la situazione. * Non siate distratti nelle vostre attività, né tanto assorbiti da un unico aspetto da trascurare gli altri. Coltivate lo spirito che si sforza di accrescere la fonte della bontà sulla montagna della bontà. ** Di nuovo nel Chanyuan Qinggui troviamo: 'Se il tenzo offre un pasto privo dell'armonia dei sei sapori e delle tre qualità, *** non si può dire che serva la comunità'. Nel lavare il riso levate tutta la polvere. Nel farlo non perdete neppure un chicco di riso. Quando esaminate il riso, guardate contemporaneamente la polvere; quando esaminate la polvere guardate anche il riso. Osservateli entrambi con attenzione. Allora, preparerete un pasto che contiene i sei sapori e le tre qualità.

*  La situazione reale vista senza preconcetti
** E' l'influenza o il potere che accresce il bene, quel che è vantaggioso per tutti gli esseri di tutti i mondi.
*** I sei sapori sono: amaro, agro, dolce, salato, insipido e piccante. Le tre qualità sono leggero e flessibile, pulito e armonioso, coscienzioso e accurato.


 continua in Istruzioni a un cuoco zen 2)