Mentre, tanto per cambiare, sto attendendo che Arianna esca
dal lavoro – spesso la mia attesa si è rivelata vana visto che a volte mi dice
che è troppo stanca e vuole andare a casa per stare da sola e poi invece si
incontra con il suo borgataro del cuore - continua indefessa la mia ricerca del
busto di Umberto Pagliari, illustre antenato della casata dei D’Errico.
Posseggo una medaglia che gli fu consegnata dalle mani di Re
Umberto I, una cosiddetta
onorificenza. Non ho ancora indagato sul passato di Umberto, non il re
ma il mio parente, e francamente non so perché lui si guadagnò tale medaglia.
Mi piace pensare che si distinse valorosamente in battaglia, difendendo il
paese intero dall’invasione del barbaro nemico.
Magari invece fu semplicemente uno a cui il re usurpò lo
“ius primae noctis” e anche quello della seconda e delle notti dei successivi
cinque mesi; poi, dato che la gravidanza era ormai evidente, il re Umberto
promise a Umberto di premiarlo pubblicamente a patto che si attribuisse la
paternità del bambino……
Ah, quanto mi piace fantasticare! Si è bello, e mi riesce
anche facilmente. Forse non avrò la penna di un Cassola o di un Camilleri, ma
me la cavo piuttosto bene.
Ma ora non fatemi perdere altro tempo e lasciatemi prima
cercare il busto del mio illustrissimo* e, forse, cornuto** antenato; quindi mi
recherò nuovamente in Piazza di Spagna per attendere colei che probabilmente
non mi concederà nemmeno il lusso di guardare un istante l’infinito dei suoi
occhi magici! aaah, l’amore!
Enrico D’Errico
egosumanima
* Ius primae noctis
** dal latino “illustris” luminoso.
** *
uomo tradito dalla propria moglie o viceversa