30 maggio 2014

Sul giudizio


Quando si parla di giudizio è necessario distinguere tra quello che praticano le persone che vivono in uno stato di coscienza orizzontale e duale, quello che nel Lavoro su di sé viene a volte definito “del mondo” e quello che viene messo in atto da coloro che, una volta risvegliati, vivono in piena consapevolezza il loro essere nel mondo ma non del mondo. 

Parlando di giudizio inteso come “arte del giudicare” va detto che in passato coloro che erano sottoposti a tale pratica potevano contare su persone non solo sane, neutrali e oneste, ma addirittura su uomini che erano in diretto contatto con Dio, giudici che si facevano portavoce della volontà del Creatore sulla Terra.

In tale senso mi sembra veramente illuminante parlare dell’episodio che si trova nel secondo libro di numeri, al capitolo 3.
Questo racconto dimostra in maniera lampante l’enorme capacità di discernimento di cui erano dotati i giudici di un tempo.

La storia narra che due donne vivevano insieme ed avevano partorito negli stessi giorni un bambino. Durante la notte uno dei due bambini morì e la mamma lo scambiò con quello della sua compagna. Al mattino la vera mamma, riconoscendo il suo bambino, fece causa alla compagna davanti al re per riavere il figlio.
Il re Salomone ordinò di tagliare il bambino conteso in due parti e darne una metà all’una e una metà all’altra. La vera madre allora pregò il re di il non fare del male al bambino e di lasciarlo all'altra, che si riteneva soddisfatta della spartizione.
Presa la parola, il re disse: "Non fatelo morire e date alla prima donna il bimbo vivo: quella che è disposta a rinunciare a lui purché viva, è sua madre."
  
Oggi, quale giudice, o quale uomo o donna, sarebbe capace di gestire una situazione simile? I fiumi di parole che si sprecherebbero per cercare una verità...
Oggi si è capaci molto bene di giudicare senza sapere nulla, senza possedere alcun discernimento e soprattutto ignorando del tutto cosa siano empatia e compassione.

In un prossimo futuro i giudici torneranno ad essere persone ispirate da Dio e spariranno dalla faccia della terra gli individui abbietti, corrotti e arroganti che, interessati solo ad alimentare il loro potere e le loro tasche, presiedono nei tribunali del nostro bel paese.

Enrico D'Errico
 egosumanima