13 agosto 2018

Strumenti: il corpo mentale



In questo momento evolutivo molti di noi stanno accrescendo velocemente la propria capacità di gestire i corpi e di metterli al servizio di chi li ha creati. Canalizzare luce è un privilegio meraviglioso e ci stiamo accorgendo di come i corpi reagiscano a tale nuovo afflusso di energia. Essi sono uno strumento stupendo che abbiamo creato sul piano fisico per poter fare esperienza di noi e capire chi siamo attraverso ciò che non siamo.


Credo che sia necessario che ognuno rivaluti la propria considerazione dei corpi perché mi pare siano stati diffusi giudizi e opinioni fuorvianti su di loro.



Il mio corpo mentale è meraviglioso e non è solo una stupida entità che mente sempre in tutte le circostanze; la sua intelligenza è ammirevole ed il suo comportamento varierà di molto a seconda del modo in cui viene da noi considerato.  Non sarà che siamo noi stessi, affidandogli compiti che non gli competono, ad aver reso il suo lavoro troppo gravoso? 
La mente amerebbe lavorare al nostro servizio ma ha bisogno di sentire che siamo padroni impregnati delle due qualità fondamentali che disciplinano il buon andamento della vita: la Volontà e l’Amore. Quando avremo costruito la nostra vita su questi due pilastri, quando smetteremo di identificarci con la mente, quando smetteremo di addossarle tutte le colpe, essa potrà finalmente svolgere con scioltezza e in modo impeccabile i compiti che le affidiamo.

La mente mi informa costantemente sulla distanza che esiste tra me e le cose, affinché non debba continuamente scontrarmi con esse; è la mente che, quando sono in attesa dell’Intercity per Napoli, mi impedisce di oltrepassare il limite della banchina e cadere sui binari del treno.
La mia mente svolge bene i suoi compiti e, come non posso pretendere di utilizzarla per spiegare le leggi su cui poggia l’universo, non posso pretendere che si abitui prontamente alle consistenti novità che il flusso di luce ed energia porta sulla terra ora.

La mente ha paura…..
Per millenni abbiamo utilizzato questo strumento evolutivo che ci siamo costruiti di vita in vita e ogni volta lo abbiamo alimentato con pensieri di un certo tipo……e ora improvvisamente pretenderemmo che si adegui in un attimo ai nostri cambiamenti. Ovviamente essa reagisce, reagisce perché non conosce altro modo di comportarsi. 
Noi ci sentiamo sempre più impregnati di luce salvifica, ma la mente non sa cosa siano la Vita e la Salvezza e quindi reagisce secondo la modalità che le compete: la sopravvivenza.
Le Verità che sentiamo emergere con forza in noi, per lei rappresentano un pericolo e quindi mette in atto tutta una serie di strategie per salvaguardarci; lei ha paura della luce e ci invia vibrazioni che ci impediscano di cacciarci (secondo lei) ancora una volta nei guai.

La vera difficoltà per noi è che siamo ancora nella terra di mezzo: sappiamo di essere anime ma al tempo stesso il nostro senso del Sè è ancora strutturato sul corpo: finché non ci identificheremo completamente con l'anima, con chi siamo davvero, il nostro veicolo ci sembrerà un peso, una zavorra inutile. Ma se, invece di ammettere che non riusciamo ad avere fede, continuiamo a disprezzare la mente addossandole ogni responsabilità, questo non fa che peggiorare le cose: essa lotta sempre con maggiore forza e la nostra vita si trasforma in una lotta sfiancante!

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