9 febbraio 2020

I KING: l'esagramma 27 e il nutrimento


I KING
27. I -  Gli angoli della bocca (l’alimentazione, il nutrimento, il sostentamento)




 sopra      Kenn,    l’Arresto,    il Monte 





 sotto      Cenn,    l’Eccitante,  il Tuono





Il segno è l’effigie di una bocca aperta; sopra e sotto, le labbra intere e, fra queste, l’apertura della bocca. Dall’immagine della bocca per la quale si ingeriscono i cibi per nutrirsi, l’idea passa all’alimentazione stessa. Nelle tre linee inferiori è rappresentata l’alimentazione vera e propria, precisamente quella corporea; nelle tre linee superiori è rappresentata l’alimentazione e la cura dei degni e precisamente quella spirituale, superiore.

la sentenza

Gli angoli della bocca. Perseveranza reca salute.
Guarda all’alimentazione ed alle cose con le quali un uomo cerca egli stesso di riempirsi la bocca.
Accudendo alla cura e all’alimentazione è altrettanto importante occuparsi di quelle persone che lo meritano, quanto del modo giusto di alimentare se stessi.
Volendo conoscere qualcuno basta osservare il genere delle persone alle quali rivolge le sue cure e quei lati della propria indole che costui cura e alimenta.
La natura nutre tutti gli esseri. Il grand’uomo alimenta e cura i capaci per provvedere attraverso questi alla cura di tutta l’umanità.
Mong tsë, VI, A14, dice a questo proposito: “Se si vuol riconoscere se qualcuno è capace o inetto non occorre guardare ad altro che a quale parte del suo essere egli da particolare importanza.
Il corpo ha delle parti nobili e delle parti ignobili, ha delle parti importanti e delle parti insignificanti.
Non bisogna danneggiare l’importante per amore dell’insignificante e non danneggiare il nobile per amore dell’ignobile.
Chi cura le parti insignificanti del suo essere è un uomo insignificante.
Chi cura le parti nobili del suo essere è un uomo nobile”.

l’immagine
Al piede del Monte è il tuono:
L’immagine dell’alimentazione.
Così il nobile sta attento alle sue parole
Ed è moderato nel mangiare bere

“Dio compare nel segno dell’eccitamento”. Quando in primavera le energie vitali cominciano a ridestarsi tutte le cose spuntano di nuovo alla luce.
”Egli le compie nel segno dell’arresto”.
Così alla fine dell’inverno, quando i semi cadono a terra, tutte le cose diventano Compiute. 
Ciò evoca l’immagine dell’alimentazione per moto e quiete. Il nobile prende ciò a modello per l’alimentazione e la cura del suo carattere. Le parole sono un moto che va dall’interno verso l’esterno. Mangiare e bere sono moti che vanno dall’esterno verso l’interno. Ambo i generi di moto vanno moderati dalla quiete. Così la quiete fa sì che le parole uscenti dalla bocca non oltrepassino la misura e che il nutrimento entrante nella bocca non oltrepassi la misura. 
Questa è la cura del carattere. 


Questo esagramma (27) parla di nutrimento fisico e spirituale insegna che vi sono due categorie di esseri umani, ognuno con il loro modo di nutrirsi; uno si nutre in modo ignobile, l'altro in modo nobile e con ciò che ne consegue reca beneficio anche agli ignobili.

Gli ignobili
Sono le persone addormentate, quelle che dalla vita vogliono solo prendere.
Gli ignobili nutrono soltanto le parti inferiori (fisiche, emotive e mentali); mangiano oltre la sazietà per il solo piacere dei sensi o per ostentare ricchezza che non hanno. Si saziano di immagini pubblicitarie e post su Facebook, di notizie al telegiornale che aumentano in modo spropositato la loro rabbia e l’odio che poi riversano su genitori, partner, figli, colleghi di lavoro, stranieri, eccetera. Si sostentano con alimenti confezionati, inscatolati, già pronti all’uso e comprano ogni cosa che gli spot televisivi gli indicano; questi alimenti sono stati manipolati industrialmente e privati della vitalità: nutrendosene la fame diventa insaziabile perché non sostenta la vita ma provoca a lungo andare malattie e sofferenze per le quali poi gli ignobili imprecano contro Dio.  
Non hanno tempo per cucinare o coltivare prodotti ortofrutticoli, le loro dispense sono colme di dolciumi, scatolette varie, latticini e non si chiedono nemmeno da dove provengono, quali violenze hanno subito gli animali e a quali trattamenti chimici sono stati sottoposti frutta, verdura, semenze e legumi.
Questi ignobili hanno sempre la bocca aperta che dice “dammi, dammi!”. Sono egoisti e gelosi, usano violenza per appropriarsi dei beni d’altri; sono possessivi, tiranni e non condividono nemmeno un boccone di pane con il prossimo. Godono del male altrui e vogliono stare nei posti migliori, quelli in alto, che spettano solo ai nobili. I loro corpi animici sono inesistenti ma si credono superiori, non fanno un minimo di sacrificio, tolgono dalla loro vista tutto ciò che li infastidisce come ad esempio tagliando un boschetto di pini antichi perché toglie loro la vista sul panorama, devono avere il controllo di ogni cosa; ammazzano la moglie perché è un impedimento alla loro espansione vorace, violentano, picchiano per appagare gli istinti bestiali che hanno alimentato con cibo inappropriato.
La loro mente è in delirio e le emozioni sono allo sbando.
Rispondono colpo su colpo, le loro parole sono sempre troppe e suonano come bestemmie; si lamentano di tutto ma non muovono un dito per cambiare.

I Nobili 
Sono le persone illuminate o risvegliate; esse si donano e donano all’universo intero.
Sanno che la salute è anche la conseguenza di una corretta alimentazione. Essi si osservano e osservano ciò che introducono nel corpo; sono consapevoli del ruolo che ha il cibo, da dove origina, con cosa e come si riempiono la bocca (ciò che entra); sono di buone parole, stanno attenti a ciò che dicono ma soprattutto quando parlano, parlano al cuore e usano espressioni che rinvigoriscono, acquietano, frasi di pace, vita e gioia; sovente le loro parole risuonano come schiaffi che ti svegliano da un lungo sonno o da un sogno. Usano moderazione anche per ciò che esce cioè, nel nutrire gli altri, non dicono troppo e non dicono troppo poco: dicono il giusto.
I nobili hanno percorso la via di mezzo fino al pieno dominio di sé ed è per questo che possono alimentare il popolo con il loro esempio ed insegnamento.
Quindi essendo moderati nel parlare e moderati nel mangiare e nel bere sono sostenuti e sostentati dalla Vita; infatti essa si prende in carico anche ogni loro preoccupazione e necessità.
I nobili si nutrono di cibo vivo e quel tanto che basta per mantenere efficiente corpo, mente e spirito.
Quando, davanti ad un allarme di possibile terremoto, epidemie o imminenti guerre, le persone si accalcano nei supermercati per fare incetta di cibo, mangiano oltre misura, mangiano sino a deformare il loro corpo, pensando che in tempi di carestia quelle scorte e quegli accumuli di grasso corporeo saranno necessari alla loro sopravvivenza: si sbagliano davvero!
Qualcuno disse: “Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà” (Matteo16:25). I fatti dimostrano proprio la veridicità di questa affermazione biblica: è proprio il nobile colui che ottiene la vita perché è moderato e quieto, specialmente per quanto riguarda l’alimentazione visto che gli basterà poco, molto poco per vivere: egli resta al centro dove la vita scorre. È un saggio che osserva l’andirivieni del mondo, la disperazione, l’incapacità degli ignobili di uscire dalla stanza ostruita a causa di un corpo così intasato. Il nobile non può portarli fuori dalla stanza ma semplicemente apre una finestra poiché sarà la luce stessa che vi entra a indicare loro la via, sempre che vogliano percorrerla.

Gli effetti del tempo del nutrimento sono realmente grandi
Il cielo e la terra alimentano tutti gli esseri.
Seguire l’insegnamento di persone che hanno acquisito una saggezza superiore è un dovere ma anche un piacere nobile. Chi ha dedicato una vita intera alla ricerca spirituale e al corretto modo di nutrirsi come ad esempio Enrico D’Errico, non va trascurato. Egli infatti si prodiga da anni alla diffusione dell’insegnamento in merito all’alimentazione naturale più adatta per gli esseri umani, per favorire la realizzazione del Regno di Dio sulla terra. È da tempi immemorabili che l’umanità conduce una vita insignificante e infernale e quando si presentano queste possibilità per accedere a una vita vera e a una vera gioia di vivere, dovrebbe coglierle senza esitare ne dubitare.

Erica Bez