27 agosto 2014

SONO CIO' CHE PENSO


Mi accingo a scrivere questo brevissimo articolo dopo essermi reso conto che ciò che ho pubblicato ieri sulla pagina fb https://www.facebook.com/groups/risveglioroma/  
in merito al latte e al formaggio si presta a fraintendimenti e può generare malcomprensione. 
Come già vi ho detto numerose volte la mia formazione di base si è sviluppata, per alcuni decenni, nel movimento macrobiotico. Tutti i miei insegnanti e amici appartenenti a esso si ostinano a pensare unicamente che 
SIAMO CIO’ CHE MANGIAMO. 

Ma è importante ricordare ancora una volta che ogni cosa è sempre vera e falsa al tempo stesso. Se non ragioniamo secondo questo concetto rischiamo di non comprendere la verità ma di vedere le cose in modo unidirezionale. Solo elevando il nostro punto di vista possiamo avere una visione più ampia e corretta di ogni aspetto della vita.

Effettivamente ognuno di noi costruisce costantemente i propri corpi con ciò che mangia; questo è il processo mediante il quale noi plasmiamo il veicolo con cui, come anime, ci muoviamo sul piano della materia.

Ma è il pensiero che governa il processo.
Se io sono Dio, il Creatore - ed è ormai evidente a molti di noi che è così - quel che penso di me plasma la mia realtà. Quasi nessuno fra i macrobiotici riesce a valutare le cose secondo questo criterio e continuano a pensare che masticando centinaia di volte un boccone di riso bollito – cosa che peraltro non avete idea quanto possa essere davvero rigenerante! – riusciranno a risolvere ogni loro problema di salute. Ma dal momento che nel loro programma mentale continuano a esistere pensieri d’indegnità, ricordi di traumi passati che invadono anche il loro campo emotivo, riescono a evitare la malattia solo temporaneamente.
Infatti tra coloro che seguono il movimento macrobiotico la percentuale di individui che muoiono di cancro è più elevata che all’esterno e, incredibile a dirsi, questo accade soprattutto agli insegnanti.

Enrico D'Errico
 egosumanima