30 settembre 2014

ESSERE D’AIUTO


Mi direte che dico e ridico sempre le stesse cose, ma “repetita iuvant” dicevano i nostri antenati di lingua latina, e cioè il ripetere aiuta. E siccome siete - siamo se volete – “un po’ de coccio”, anche oggi vi voglio parlare delle mie considerazioni in merito al lavoro di sostegno che svolgo ormai dalla fine degli anni ’80. Fino a poco fa pensavo di essere un terapeuta e un educatore perché questo è l’approccio che ho sviluppato e perfezionato nel tempo; ora sono consapevole che se veramente voglio essere d’aiuto ai miei simili, siccome essi altro non sono che parti di me, devo focalizzarmi sulle memorie, sui ricordi e sui pensieri che entrano in risonanza nelle mie relazioni creando attrito e disagio. Mi assumo la piena responsabilità di quanto accade e chiedo al divino di aiutarmi a sciogliere, bonificare, ripulire ciò che contrasta con il fluire armonico dell’evoluzione e, magicamente, mentre ripulisco e sciolgo i miei nodi si puliscono anche quelli degli altri, immancabilmente.

Le persone non sono consapevoli di scegliere costantemente ciò che vogliono sperimentare, non sanno di essere i creatori della loro realtà; poi, una volta che si verifica ciò che loro stessi hanno chiesto, se ne lamentano. Quest’atteggiamento è una vera e propria piaga endemica, è come un virus che ha contagiato il genere umano. In un certo senso è un comportamento schizofrenico che ci debilita e ci fa perdere molta energia; si crea una spirale discendente in cui poi è difficile risalire verso l’alto.

Ma noi possiamo fare la differenza, noi abbiamo davvero il potere di cambiare le cose!
Quindi se sentite di poter essere d’aiuto ai vostri familiari, ai vostri amici e fratelli meno consapevoli, evitate di contraddirli o di mettere in risalto i loro comportamenti errati; lavorate in silenzio solo ed esclusivamente su di voi: il resto verrà da sé.

Enrico D’Errico                                                                        egosumanima