18 settembre 2020

LO SCALATORE DELLA MENZOGNA...

...ovvero le bugie hanno le gambe corte.

 

Efesini 4:25 “Perciò, ora che avete allontanato la falsità, ciascuno dica la verità al suo prossimo, perché infatti siamo membra legate le une alle altre.”

 

Magari non ve ne può fregare di meno ma sappiate che, da quando mi sono risvegliato, dico sempre e costantemente la verità: oh, sapeste quanto è piacevole ed edificante! (Provate, vi prego, a farlo anche voi!)

Comincerò quindi, senza indugio alcuno, questa mia dissertazione sull’imprescindibile importanza di dire sempre la verità rispetto al mentire senza alcun pudore; e vi dirò subito che tutto ciò che Manlio Carona* conosce attualmente in merito a scultura e arrampicata, lo ha imparato da Rino Bez, il padre della mia compagna; egli è un uomo semplice, sì, anche povero, certo, ma è di gran lunga meglio esser poveri che arricchirsi mentendo sapendo di mentire e inoltre far credere a poveri lettori illusi di essere un valente scrittore oltre che un ultra pagato opinionista.

 

È pur vero che persino io sto iniziando proprio ultimamente un’attività parallela a quella di scrittore e blogger, e cioè quella di ghost writer; quest’ultimo altro non è che uno scrittore-in genere piuttosto talentuoso-che scrive libri per conto di altri i quali, con la complicità di case editrici senza scrupoli, poi firmano i libri come se fossero scritti di loro pugno; ma potete credere ad esempio che un semi-analfabeta come Filiberto Totti* sia davvero in grado di scrivere libri?!?

Chiunque abbia un poco di sale in zucca, confrontando il suo modo di esprimersi con “quello che scrive”, capisce immediatamente che quel libro non può essere farina del suo sacco.

 

Lo so, lo so, i meno aperti di mente fra voi, al mio fare ardimentoso, saranno “costretti” ad affermare che io stia giudicando qualcuno e giudicare, parlare male del prossimo, si sa, non è corretto nell’ambito di un percorso incentrato sul Lavoro su di sé. Se avete reagito in tale scontata maniera siete davvero un poco noiosi ma spenderò un po’ di tempo per dirvi, ancora una volta, che probabilmente non siete assolutamente in grado di valutare se un uomo stia giudicando o semplicemente stia valutando gli atteggiamenti e le azioni del prossimo e soprattutto comprendere se il fine sia quello di trarne utili insegnamenti per sé stesso e per coloro che lo circondano.

 

Ma tornando alla mia “critica feroce” del supponente e avvinazzato Manlio Carona, desidero narrarvi un episodio interessante occorsomi mentre, in compagnia della mia amabile compagna di viaggio Erica e della nostra amica Arianna, stavamo cercando un alloggio dignitoso in cui trascorrere alcuni giorni in Valle d’Aosta e precisamente nella zona di Arnad dove, oltre a poter gustare del lardo straordinario, è possibile visitare la chiesa di San Martino, (https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Martino), un luogo davvero magico dove pare (leggi pure “sicuramente”) siano stati trucidati numerosi fratelli Templari per mano della criminale ed assassina chiesa cattolica del tempo; ma si sa, tanta acqua è passata sotto i ponti e, ne sono certo, mai la chiesa adesso potrebbe macchiarsi di un tale orribile delitto (e soprattutto ammettere di averlo perpetrato)!!!

 

Tornando alla nostra necessità di trascorrere del tempo a ciaccolare, scrivere, riposare, far da mangiare e danzare insieme al ritmo della vita, guarda caso capitammo proprio nel B&B dove aveva appena soggiornato il Carona! Il titolare, gentile, professionale ma anche amichevole, essendo stato messo al corrente da me medesimo della stretta relazione tra il padre di Erica ed il famoso scalatore, mi confessò che il tizio in questione aveva appena soggiornato lì-dormendo peraltro per terra-e si era dimenticato nel frigo alcune bottiglie di birra! Maddai…pensai…ed io che credevo che lui si fosse liberato dal vizio dell’alcol!!!

 

Per concludere, mentre Manlio Carona continua ad essere un ubriacone inveterato, Rino, il padre della mia preziosa compagna Erica Bez, anche grazie al nostro supporto, ha smesso del tutto di bere, ed è ormai sobrio da 5 anni.


Ho scritto questo breve articolo perché volevo rendere onore a Rino Bez, a sua figlia Erica, ma soprattutto perché qualcuno deve pur fare quello che la maggioranza di voi, razza di capri dormienti, non ha il coraggio o l’abilità di fare: dire sempre la Verità!

See you soon…

 

*I nomi delle persone menzionate sono ovviamente stati leggermente modificati affinché io possa evitare di essere querelato.