20 aprile 2020

PRENDERSI CURA DEL FEGATO





Il fegato svolge un ruolo fondamentale per la gestione dell’energia ricevuta dal Padre e per la crescita della nostra coscienza. Anche fisicamente parlando, quando il fegato è saturato da una alimentazione pesante, grassa e troppo abbondante, tendiamo spesso ad essere in uno stato letargico; sino a che siamo in movimento tutto va bene, ma appena ci sediamo per leggere, ascoltare una conferenza o guardare la televisione, in pochi minuti passiamo dalla veglia al sonno. Il fegato è connesso quindi alla nostra visione, alla sua qualità e profondità. Se il fegato è malato funzionano solo gli occhi più fisici; se il fegato è sano s’inizia ad usare l’occhio della coscienza, il terzo occhio, quello simbolicamente rappresentato dal colore che gli indiani si tingono sulla fronte, tra le sopracciglia. Quello è infatti, secondo la medicina orientale, uno dei punti mediante cui diagnosticare problemi al fegato. E, cosa veramente interessante, il corpo tende sempre a rimediare ai nostri eccessi e quindi, quando mangiamo troppo olio o grassi, la superficie tra gli occhi si colora di rosso, a testimoniare che il corpo sta bruciando letteralmente dei grassi; li brucia all’esterno e li brucia verso l’alto. Infatti si usa dire ”mi fuma il cervello”, (in dialetto ligure “ho i fumassi”, e in toscano “so’ fumino!”). Se notiamo questo rossore è necessario sospendere l’alimentazione per un paio di giorni per poi riprendere a mangiare evitando accuratamente qualsiasi cibo grasso e l’olio. È consigliabile seguire tale regime in primavera - quando tra l’altro l’energia comincia a circolare fortemente - perché la temperatura esterna è più mite; se lo farete in inverno potreste avere freddo, ma meglio sentire freddo che avere il fegato oberato dai grassi!

Il fegato è dunque la sede di sentimenti come la rabbia e la gelosia. Quando una persona è collerica, si dice che “è fegatosa”; se osservate la pelle sulla sua fronte, sopra il naso, forse noterete che è corrugata più o meno in profondità, e che quando si arrabbia arriccia ulteriormente la pelle in quel punto. Lo scoppio della collera è una scarica di emozioni negative in eccesso che abbiamo accumulato a causa della nostra abitudine di guardare solo al di fuori di noi, addebitando a cause esteriori i nostri fastidi e disagi. L’esistenza sta portandoci pian piano a sbattere la testa contro il muro della nostra cecità e ostinazione. 
A volte, quando qualcuno è molto arrabbiato, accade che arrivi proprio a sbattere la testa contro un muro volontariamente, come a volersela spaccare, a rompersi le corna! Interessante, vero? Come un toro, “vediamo rosso” e vogliamo distruggere ciò che pensiamo sia il nostro problema. 

Per il malato di fegato la vita è molto difficile: egli vede tutto offuscato (anche i suoi occhi abituali hanno sovente una netta riduzione di capacità visiva) e non è in grado di fare un ragionamento sano; tende a demordere alla prima difficoltà in ogni cosa perché ha problemi a concentrarsi mentalmente per risolvere il problema che gli si presenta.
Non ha voglia di “leggere le istruzioni della vita” e non ha voglia di assumersi la responsabilità di ascoltare, imparare e rispondere alle domande del Maestro. Tende a diventare cronicamente pigro e non ha voglia di camminare. Il fegatoso è in genere molto rigido nel corpo, soprattutto sulle spalle, il collo e la nuca. Questa rigidità si riflette anche sul comportamento nei propri confronti e verso gli altri.

Molti fra coloro che hanno problemi di fegato hanno l’abitudine di bere caffè ma questa è una fregatura perché esso crea dipendenza anche grazie al fatto che, per ogni tazzina bevuta, si sciolgono un po’ dei grassi accumulati, allontanando momentaneamente la sensazione di sonno e affaticamento. Ma ben presto i grassi riavviluppano il fegato, cala nuovamente lo stato letargico, in un accelerando di tempi e intensità del problema. Nel mio precedente libro, al capitolo 4 della prima parte, ho scritto che il caffè, pur aiutando momentaneamente a sciogliere i grassi dal fegato, ne contiene esso stesso una grande quantità che vanno poi ad intasare i luoghi dove è stata fatta pulizia. Se proprio volete bere un caffè, fatelo a casa e filtratelo con dei filtri di carta, ma bevetelo saltuariamente, solo per piacere e mai per bisogno.

A volte, quando scopriamo il nostro Erode, il nostro tiranno interiore, il fegato si attiva e, per grazia divina, si apre la visione del terzo occhio permettendoci di avere maggiore lucidità e consapevolezza. L’occhio si trasforma in un fanale che illumina il nostro cammino e quello degli altri. Diventiamo come degli speleologi che visitano una caverna con quelle torce elettriche fissate sulla fronte, come dei chirurghi che indagano nelle viscere del corpo. L’inizio dell’apertura del terzo occhio è spesso preannunciata da intuizioni e piccoli momenti di pace e lucidità che diventano sempre più frequenti e persistenti col passare del tempo. La lucidità si trasforma in consapevolezza, la rabbia in indignazione. La rabbia è segno di difesa del nostro territorio, l’indignazione è difendere il territorio di Dio.

Attualmente parte dell’umanità si sta risvegliando e lo sta facendo molto in fretta; il battesimo d’acqua è già stato impartito al pianeta ed ora sta ricevendo quello del fuoco: infatti gli occhi di molte persone si aprono.
continua…